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I migliori ristoranti in Bologna

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La Fattoria


San giovanni in persiceto
26/04/2025: Trovati malissimo avevamo prenotato per le 20.45 ci hanno fatto accomodare alle 21.30. Dopo 40 minuti ci hanno portator il bere e le pizze alle 22.30. Eravamo in 7 persone e ci hanno portato le pizze solo a 4 . Il resto dopo 15 minuti. E dire che ormai la sala era vuota. La pizza non era il massimo, hanno peggiorato. Siamo tornati dopo 10 anni , pefche non vj dismo trovati vrne neanche quella volta, ci vokrns riprovare ma questa sarà l'ultima.
05/04/2025: Erano anni che non tornavo in questa pizzeria. La qualità della pizza è veramente scadente. Pasta che assomiglia a una piadina ma poco cotta, pomodoro immangiabile. Servizio scadente e tempi di attesa lunghissimi. Locale sporco. Assolutamente da evitare




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Bar Osteria Ciccio


Bologna
29/01/2025: Ambiente piuttosto datato ma piacevole, ti fa pensare a un'osteria dove gustare degli ottimi piatti casalinghi..tagliere con piadina all'altezza, mentre i primi (pasta e cappelletti) sono stati tranquillamente passati al microonde davanti a noi increduli prima di essere impiattati! NON È UN'OSTERIA!
08/12/2024: Tramezzini buoni e personale gentile. Ambiente molto spartano e amichevole. Ideale per stare con amici. Io ci sono venuto da ciclista.



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Osteria L'Infedele


Bologna
25/01/2024: This is the place… Very very good Stuff!!
12/01/2024: Hermoso bar! El vino riquísimo.


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Scacco Matto


Bologna
15/02/2025: Locale cui deve nome e fama a quello precedente sito per decine d’anni in via Broccaindosso , noto e apprezzato da tutti, grandi e piccini, esperti gastronomi bolognesi ed internazionali. Dalle connotazioni tipiche del bistrot di classe parigino, tinte noir con specchi decorativi intercalati da coerente grafica artistica: un melange di déjà vu, art deco, accogliente e di fascino, dove ci si sentiva a casa con una marcia culinaria in più….l’unica caratteristica, ahimé rimasta, quest’ultima, indiscussa e superlativa dello chef che ha creato e perpetrato il piacere di ritrovarsi, allora, attorno a un piccolo tavolo, intimo e a stretto gomito con altri gaudenti commensali che apprezzavano, spesso con cognizione di causa e competenze eno-gastronomiche e culinarie, l’ambiente in una perfetta simbiosi e fusione con la creatività dolce, calda e mai stravolgente della cucina, rivisitata con arte e savoir faire dalle origini lucane al trapianto bolognese attraverso il Mondo e il Giappone in particolare. Nuovo locale, "agli Orti", nato per dare spazio, d’estate col suo bel giardino dentro le mura cittadine, a un secondo accogliente e piacevole ambiente gastronomico all’aperto dove si cservivano piatti, preparati sostanzialmente nella cucina del locale principale, al fresco e ampio respiro estivo sul prato del giardino - accogliente e privato di uno speciale dehors, distaccato dalla sede principale ma ad esso intimamente connesso con un evidente e succulento filo gastro-ombelicale, ben curato e dove erano posti tavoli sull'erba ben distanziati ma altrettanto accoglienti e confortevoli che riuscivano a creare la stessa suadente, ammaliante e coinvolgente inebriante atmosfera. Amara sorpresa nell'impatto con l’ambiente, l’accoglienza, lo spirito del nuovo locale sorto in sostituzione di quello storico, ahimé chiuso e perso, all’interno di quell'edifico che ospitava il locale estivo, all’aria aperta. Un vecchio palazzo anche dall'esterno anonimo, con ingresso semi-nascosto, su una strada del centro storico senza portici e marciapiedi, come invece tipico a Bologna, per questo patrimonio Unesco (portici su cui affacciava il ristorante arcinoto d'un tempo. Un locale freddo e anonimo, senza pathos né calore sia da parte delle pareti, pavimenti e tavoli (arredamento) che del personale, inespressivo e robotico, frenetico e assente che ti accoglie e serve di corsa “col fiato sul collo”, facendoti sentire del tutto un corpo estraneo, un numero da eliminare prima possibile per dar spazio a un altro numero, ospite indifferente all’oste e agli altri commensali, decisamente a disagio come un pesce fuor d’acqua, costretto a star seduto fra mura e mobilio freddo e impersonale contornato da inservienti frettolosi come fossero gestiti da una AI (intelligenza artificiale) che tutto riescono nei loro compiti, professionalmente ineccepibili, fuorchè a farti sentire a tuo agio, calorosamente e piacevolmente ben accolto. Un’esperienza conclusa nello scontro inatteso e crudo con una nuova realtà che lascia solo delusione e rigetto, dopo più di 30 anni trascorsi felicemente nello storico ed amato ristorante di via Broccaindosso frequentato con piacere e spirito amichevole più volte all’anno in coppia, in famiglia e finanche riempiendolo integralmente con amici e soci dell’Accademia Italiana della Cucina e dell’A.I.S. Chapeau invariato al grande chef Mario, amico d’un tempo di cui spero conservare l’amicizia, nonostante la presente sincera ma ahimé critica recensione del nuovo locale. Con la solita franchezza che mi contraddistingue, ben nota a lui e...ad altri amici collaboratori, fornitori, frequentatori del ristorante Scacco Matto in via Broccaindosso, che ha segnato una pietra miliare nella storia della ristorazione bolognese, e che come me hanno valutato e si sono allontanati loro malgrado da questa nuova creazione . Con immutato affetto e stima per Mario Ferrara, tanto gli dovevo per onestà, trasparenza e lealtà dopo l’esperienza di poche settimane fa (31.1.25) nel nuovo locale ove non mi sono sottratto, durante la mia permanenza, dal rilevargli il mio disagio e disappunto per quanto ora più dettagliatamente descrittogli.
21/01/2025: Degustazione con amici in uno dei ristoranti che più amo a Bologna. Si mangia benissimo, coccolati da persone speciali. Bravi, anzi bravissimi!






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Alla Nuova Vita Ca' Nova


Castel d'aiano
07/11/2024: Piacevole agriturismo immerso nel verde della collina bolognese/modenese (siamo proprio al confine) ai piedi di un bel bosco. Non ho pernottato ma solo andato a pranzo. Quindi mi limito a descrivere la location e quello che ho mangiato. Appena arrivati capisci subito che sei immerso nella natura, già per arrivare percorri una stradina per qualche minuto dalla strada principale passando attraverso delle distese di campi, appena scendi puoi subito vedere come son ben diverse le galline che hanno in questo agriturismo rispetto ai normali pollai... sono per strada in giro nel bosco, libere, mi son fermato almeno un quarto d'ora ad ammirarle in giro tranquille per il bosco e per i prati, poi hanno anche delle oche e delle capre (queste erano nel recinto ma cmq bello grande). A me è piaciuto tanto la location, il locale è molto carino in pietra all'interno ben ristrutturato ma senza snaturarlo, il menu che offrono penso che vari in base alle stagioni, in questo periodo infatti ci sono diversi piatti con la zucca. Il tagliere di tigella e affettati è molto buono e direi con ottima quantità di cibo fra salumi formaggi e sottaceti. Le crespelle al radicchio formaggio e noci erano davvero buone, ma anche i bocconcini di cinghiale non sono stati da meno e le chips di cavolo nero sono state una bella sorpresa! Buono anche il rapporto qualità/prezzo! Ed il personale gentili ed accoglienti! Fuori ci sono anche dei giochi per i bambini, direi che per le famiglie è un ottimo posto. Sicuramente un posto che consiglio vivamente!
15/09/2024: Giornata molto bella in mezzo alla natura dei colli Bolognesi. Posto incantevole nel mezzo di una valle incantata che ti riporta alle cose importanti della vita. I Proprietari cambiando radicalmente la loro prospettiva ci regalano un posto da “vivere” con i ritmi di una volta.

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