Hospitality, the watchword from Tano, an evening at the top. No banal dish, maximum attention to combinations without ever exceeding, from fish to meat, what the sight promises is given to the palate. And then the final treat, the chef's touch, gave us an impromptu treat at the table, transforming an excellent goat's cheese into a personalized dessert. Thanks to the splendid and elegant Nadia ❤️
michela ruggiero
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18 Maggio 2024
10,0
Just an amazing culinary experience. I have been there two weeks ago and I was extremely impressed with the food, wine and service. Chef Tano would often come to the table, making sure everything was alright, the waiting staff provided an impeccable service, what else to say other than well done !!!
Adrian Farcut
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30 Aprile 2024
10,0
Volevo provare questo ristorante da molti anni: una cucina che rinuncia al burro in favore dell’olio, arrivando a usarlo in combinazione con il latte vegetale per mantecare il risotto, può piacere o meno ma risulta originale come poche.
Peraltro il fatto che Tano Simonato sia intento a prendere ordini personalmente, presentare i piatti e addirittura ritirarli al termine della consumazione è sicuramente qualcosa che colpisce in positivo: il difficile periodo pandemico mi aveva portato a riflettere molto sulla possibilità di concedermi la cena, ma l’amore per la cucina e le doti di cicerone dello chef sono oggettive - come anche l’estrema gentilezza di tutto il personale di sala.
La scelta del menu viene guidata da Tano Simonato stesso, che decide “la scaletta” sulla base di alcune domande: “Allergie? Qualcosa che non mangerebbe mai? Preferenze tra carne e pesce?”.
Da un lato amo scegliere le pietanze in prima persona, dall’altro una formula “carta bianca” aggiunge sempre un tocco di mistero: così sia.
Questo il percorso:
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Amuse-bouche
- senape all’antica, patata e tartare di cervo: davvero ottima; un inizio ben più essenziale della media stellata ma di livello eccelso
- olio ligure prevedibilmente ottimo; buono il pane bianco in accompagnamento
TIRAMI SU DI SEPPIA E PATATE: molto bello, con il nero di seppia a simulare il cacao, la patata nascosta sotto il mascarpone a mo’ di savoiardo e i tagliolini di seppia. Il sapore è ricco e piacevole; forse l’unico punto aperto è se l’opulenza degli ingredienti non celi leggermente la seppia - ad ogni modo un ottimo inizio.
GAMBERO ROSSO MARINATO, CREMA DI ROBIOLA, PROSCIUTTO CRUDO SARDO 48 MESI, CAVIALE HOME MADE: un piatto complesso, riuscito in maniera superba: la robiola dolce che contrasta la sapidità del prosciutto, il gambero marinato e cotto al vapore che si accompagna al caviale, l’uovo disidrato delicato e dietro le quinte. Tra gli acuti irrinunciabili della cena.
Baccalà a cottura lenta, con riso Venere, erbe, finocchio e peperone dolce: il baccalà non sarà mai il mio piatto preferito, quindi ho apprezzato la cura della portata - il contrasto tra la dolcezza di peperone e finocchio e amaro delle erbe, la tenerezza del baccalà - ma non la ricorderò come la più apprezzata del pasto
ASTICE BLU IN CREMA DI MOZZARELLA DI BUFALA, MANDORLE,
PATATE BLU: astice appena scottato - buono ma mi sarei aspettato una maggior tenerezza - adagiato su una bisque davvero ottima - il suo sapore ricco domina, ma la dolcezza degli altri ingredienti rimane un delicato accompagnamento comunque percettibile.
Piatto buono e bellissimo alla vista, soprattutto per il gioco di colori con la patata blu.
PERNICE IN MILLEFOGLIE CON FOIE GRAS, MELA GLASSATA AL CALDIFF, TARTUFO NERO GLASSATO: la sfida di rendere tenera una carne leggermente asciutta viene vinta con l’ausilio di mela glassata, caldiff e foie gras. Prevedibilmente ottimo l’accompagnamento del tartufo: che sia in un filetto alla Rossini o con mela e volatili, si conferma il migliore amico del foie gras
BOTTONI RIPIENI DI CREMA D’UOVO IN BRODO DI GRANA PADANO, TARTUFO NERO GLASSATO E TARTUFO: il piatto che mi ha convinto meno - il brodo di grana padano, per un palato profano come il mio, rendeva tutto leggermente annacquato, spegnendo anche la crema d’uovo del ripieno. La pasta del raviolo era sicuramente fatta a regola d’arte, ma in generale non è stata la portata che più mi ha colpito, pur rispecchiando appieno la sperimentazione dello chef.
CUBO APERTO DI BIETOLA ROSSA, RAGOUT D’AGNELLO ALL’ANICE STELLATO E IL SUO FONDO AL MIELE: un ragù davvero perfetto - agnello delicato al palato come raramente accade - racchiuso in una pasta di spessore importante e consistenza perfetta, con il plus del tocco di freschezza inattesa dato dalla menta.
SELLA DI CERVO IN CROSTA DI ROSMARINO, ROSA DI PATATA, COROTA E SCAMORZA, PROSCIUTTO CRUDO SARDO 48 MESI: il piatto più riuscito della cena insieme ai gamberi.
Cervo tenerissimo, perfetto nell’abbinamento con la crosta di rosmarino; rosa di patata, carota e scamorza impreziosita da un ottimo olio a crudo; prosciutto crudo sardo, sapido e intenso, ben addolcito dall’accompagnamento. Chiusura favolosa del menu salato.
MILLEFOGLIE DI CIALDA DI POMODORO, CREMA PASTICCERA AL LIMONE, MOUSSE AL BASILICO, GEL DI POMODORO E IL SUO CRUMBLE: con l’onnipresente olio, un dessert agrumato, dolce e verde - contrasto particolare, ben riuscito: nella carta dei dolci mi tentava il cannolo, ma questa portata riflette senz’altro maggiormente la ricerca portata avanti in cucina.
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Ci vuole molto coraggio per privarsi di un grasso “comodo” come il burro e competere nel panorama dell’alta cucina facendo dell’olio il proprio cavallo di battaglia: le consistenze dei piatti sono spesso originali e occorre fare un reset mentale rispetto al panorama “abituale” dell’alta cucina.
Tano passami l’olio offre una gran bella esperienza e merita la visita - alcuni piatti emozionano molto e altri meno, ma sicuramente si esce con la soddisfazione di aver provato qualcosa di ottimo e originale.
Perché ha perso la Stella?
La risposta è nota solo agli ispettori della Michelin, ma posso ipotizzare che risieda a metà tra le piccole flessioni dell’esperienza e un eccesso di essenzialità per quanto riguarda benvenuti e piccola pasticceria.
Ad ogni modo una gran bella esperienza, peraltro attestata dalla sala piena: sicuramente promosso e consigliato.
al.mor.90
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24 Febbraio 2024
8,0