Il Moncalvo In Acqui terme

Spectacular dinner, everything perfect, excellent service but above all a stratospheric and original menu, very high quality, the young chef has the ability to combine flavors with combinations that go together divinely, very good, worth trying and trying again.

In this restaurant, you find 360° excellence

Refined and welcoming environment. Refined and delicious appetizers. Good gnocchi but with unpleasant fish sauce. Guinea fowl needs improvement. Unsurpassed desserts. Timorasso good but with screw cap. We took two tasting menus at 75 euros each with wine and a generous final grappa 195. Laborious digestion

Great restaurant! We ate very well! Impeccable room service!

Excellent venue, impeccable service, kindness and attention to detail. Eating superrrrr. Rita Roberto..

Restaurant in the city center, a slightly hidden but suggestive location. Excellent quality of food and service.

If you want to try high-level cuisine that immerses you in a sensorial journey, come here.. Thanks to Chef Guidetti's careful dishes, studied and thought out with great skill despite his young age.. Fabulous Location and Impeccable Service.. I will definitely return 😊

Beautiful experience, beautiful location, excellent dishes elegantly presented by very kind and welcoming people, even with our dog! Absolutely worth trying again!!!

Aperto nel 2000 a Terzo d'Acqui, in questa sede dal 2012. Ampio parcheggio all'interno dell'Abbazia. Si suona il campanello; due sale in successione rispettivamente con 15 e 20 coperti, nella bella stagione è fruibile il bellissimo loggiato del Cinquecento. Chef Angela Gervino per i piatti della tradizione, da un anno è presente Luca Guidetti per una cucina moderna; in sala il gentile Filippo Tirri, seguiti anche da Giulia, sgabello per la borsa, le briciole del pane tolte prima del dessert. Musica anni '80 e '90 in sottofondo; la cena: Vino: - Alta Langa DOCG "Francesco Galliano" Blanc de Blancs az. Borgo Maragliano. Focaccia ai 7 cereali maison; pane bianco e grissini di produzione artigianale; nella ciotolina burro salato. Benvenuto dalla cucina: - bacio di dama al Parmigiano Reggiano. - pomodorino confit, robiola e terra d'olive. - cioccolatino al burro di cacao ripieno di insalata russa. Antipasti: - triglia del pescatore con crema di castagne, zuppa di cozze, bietole e limone. - battuta al coltello di Fassona piemontese con crema Mornay al parmigiano, nocciole, tuorlo d'uovo marinato e cialda di polenta. Primi: - pasta e fagioli e cozze (queste non pervenute). - risotto acquerello con spinaci e ragù d'anatra e fondo bruno. Pre dessert: - crème brulée ai cachi. Dessert: - pera in quattro consistenze con cioccolata, gelato all'amaretto, crumble di amaretti e mascarpone. - Panera (dolce alla genovese a base di caffè con biscotto, ganache al caffè, meringa, gelato al caffè e il suo shot). Piccola pasticceria: - chicchi d'uva brinati. - strudel con le noci. - cannoli ripieni di cioccolata. - gelèe passion fruit. Caffè a chiudere. La carta dei vini presenta 400 etichette, buona scelta al calice. Menù degustazione "il mio Piemonte" a 65€, menù degustazione "la mia Liguria" a 75€; à la carte 5 antipasti da 14 a 16€; 5 primi da 16 a 17€; 3 secondi da 18 a 20€, "piccione arrosto in cinque consistenze con crema di zucca" a 35€, "degustazione di formaggi speciali medio e grande" a 16 e 24€; 5 piatti col tartufo bianco da 35 a 40€; 6 piatti con funghi porcini freschi da 16 a 24€; 6 dessert da 8 a 10€; è tutto consultabile nel sito web. A fine cena i nostri complimenti. Recensioni precedenti: 16 ottobre 2017 "loggiato del '500, belle sale" 28 agosto 2021 "cena nel loggiato"

La location è meravigliosa, ci siamo andati un giovedì di ottobre, quando c'è poca gente in giro e il silenzio è surreale, soprattutto se avvolge una vista incredibile su architetture d'altri tempi. Siamo stati accolti con gentilezza e professionalità. Il menu presenta piatti elaborati e notevole scelta di ottimi vini: dopo un antipasto di carne al tartufo - ottimo - scelgo quello che mi sembra un piatto forte: il piccione il quale, cotto in quattro o cinque modi diversi (sì, le coscette in un modo, il petto in un altro, i fegatini ancora diversi e così via!) si presenta molto bene alla vista ma un po' meno al gusto: troppo impegno estetico e concettuale, secondo me, da sembrare più un'esercitazione di alta cucina che un piatto da mangiare. Comunque buono, come il dolce che lo ha seguito. Non so se è stato un caso, ma ho apprezzato molto anche la colonna sonora, discreta e lontana, made in USA anni cinquanta.