E' raro trovare un locale che sappia proporre così tanti piatti, ed eseguirli così bene: troppo ci sarebbe da scrivere per illustrarne i numerosi pregi e punti di forza.
Nato diversi anni fa, sostanzialmente come agnolotteria, sotto l'egida del patron Maurizio, e giunto ad avere ben sette declinazioni di questa specialità, tutte eccezionali (particolarmente degni di nota gli agnolotti del re, quelli ai 3 arrosti ed i plin ripieni di animelle), questo ristorante nel tempo si è sensibilmente evoluto - anche grazie all'opera di Federico, figlio di Maurizio, spinto da incessante ed intelligente curiosità in ambito non solo gastronomico, ma anche enologico e caseario - fino ad operare una vera e propria svolta gourmet (anche grazie alle suggestive ed accoglienti sale del castello Faà di Bruno, in cui è da tempo ospitato), pur rimanendo un saldo baluardo della cucina tradizionale piemontese.
Il menù è ampio: troverete così, oltre agli antipasti più "classici" (insalata russa, vitello tonnato, peperoni arrosto alla sabauda, battuta di fassone, sformatino di verdure con fonduta, ecc.), ai citati agnolotti ed ai primi ottimamente confezionati, quali i tagliolini ai 40 tuorli e gli gnocchi, pietanze "storiche" come il bollito misto, la finanziera, la trippa, i porcini fritti (accompagnati da una deliziosa salsa Aioli) e le lumache alla piemontese. Ma non è finita qui, perché accanto alle "pietre miliari" della tradizione sabauda potrete gustare vere e proprie delizie in cui la sapienza dello chef supera i confini regionali per acquisire ancor più ampio respiro e tradursi in creazioni sbalorditive: mi riferisco al filetto alla Rossini (assaggiato in stagione con scaglie di tartufo: fenomenale) o lo strabiliante petto d'anatra con cipolla adagiato su salsa Perigord. Una particolare menzione meritano la carta dei vini ed il tagliere di formaggi, entrambi oggetto di continue e sapienti integrazioni, frutto della cura di Federico, che spesso, se non sempre, accompagna il servizio con doviziose e gradite spiegazioni dalle quali traspaiono passione, "cognizione di causa" e formazione sul campo. A corollario di tutti tali pregi, vanno annoverati il pane ed i grissini (fatti in casa), nonché il servizio, giovane, cortese e preparato, ed il prezzo, assolutamente commisurato al pregio ed alla varietà delle materie prime impiegate. Consigliatissimo, anzi: imperdibile.
Carloide
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11 Febbraio 2024
10,0
Locale stupendo e di grande effetto scenico. Ottimo il pane preparato dalla casa. Antipasti della tradizione: saporiti e leggeri. Agnolotti di stufato ottimi, veramente superlativi. Buona anche la versione di torta Sacher proposta come dessert. Prezzo adeguato alla qualità delle portate.
Michele Ferrari
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19 Novembre 2023
10,0