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I migliori ristoranti di cucina cucina romana in Lazio

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Orsetto SNC


Roma
05/07/2025: Posto da evitare!! Una vera vergogna per Roma e tutta la cucina italiana. Siamo capitati qui per caso, una serata caldissima…non hanno aria condizionata quindi l’ambiente non è confortevole, l’accoglienza ancora meno. La pizza…meglio non commentare, un’offesa per la vera pizza! La cotoletta alla milanese… davvero originale: una ‘sfoglia’ di carne avvolta in una panatura alta mezzo cm per lato, un terzo della fetta che ti presentano sul piatto…è solo panatura…mai vista una cosa del genere!!complimenti allo ‘chef’ o alla ditta dei surgelati!!! Se siete convinti che a Roma si mangi bene una carbonara ovunque si vada…provatela all’Orsetto e vi ricrederete. Il conto viene fatto su un foglietto bianco, senza specificare le portate (solo numeri sommati e via) alla faccia della chiarezza e professionalità…mi immagino per i turisti stranieri…vero folklore italiano!! Ovviamente se pagate in contanti…sono più contenti, e non aggiungo altro. Non capisco come un locale del genere non venga controllato …in ogni senso! Nel 2025 non è ammissibile che a Roma, ma direi ovunque in Italia, esistano esercizi pubblici di questo genere. Non ho osato affacciarmi in bagno!
02/06/2025: Porzioni abbondanti, buona qualità. ATTENZIONE AL CONTO! Non viene fatto sulla base del menu alla carta ma alla (loro) convenienza considerano un menu completo a testa, anche se non ordinato. Nel mio caso 2 primi, un antipasto, un caffè e acqua minerale (2 coperti): 2x20€ contro 32€ di piatti e servizio effettivamente richiesti.


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L'Angoletto


Roma
28/01/2025: Parlando di ristoranti a GENZANO mi hanno consigliato l’Angoletto. Preme che non amo locali di grandi dimensioni e questo è perfetto. Ottima cucina, di classe, Cluenti coccolati tutto ciò che fa la differenza, una piccola chicca. Da ritornarci


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Ristorante Il Federale


Artena
02/07/2025: Durante un viaggio di lavoro nel comune di Artena, io e due colleghi ci siamo fermati per pranzo in questo ristorante, fidandoci dell’esperienza positiva avuta in tanti altri locali della zona. Errore gravissimo il nostro, in quanto ci siamo ritrovati catapultati nel periodo più buio e violento della storia italiana. Il ristorante, a primo, impatto appare come una sorta di museo della storia contemporanea italiana: statuette, fucili, baionette, cimeli di guerra e articoli di giornale dei primi decenni del '900 appesi alle pareti. Lì per lì non facciamo caso ad ogni singolo arredo, disattenti a causa della fame e del caldo dopo 4 ore di lavoro sotto al sole cocente. Ci sediamo e ci accoglie subito una signora, la proprietaria, insieme ad un ragazzo (il figlio?), ci danno il menu e cominciamo subito a ordinare: un antipasto, tre primi, vino e dolce (spoiler: tutto buonissimo e di qualità, per cui questa recensione non andrà a criticare in alcun modo il cibo). Mentre attendiamo l'arrivo dei primi, più rilassati, notiamo i particolari di quegli arredi: Il locale è interamente decorato con cimeli e oggetti legati a un preciso periodo storico del Novecento italiano. L’arredamento include fotografie d’epoca, busti, simboli e frasi che rimandano esplicitamente a ideologie e figure del Ventennio fascista, ddirittura un manganello dell'epoca utilizzato per reprimere il dissenso, targhe commemorative, aquile, ecc. La reazione mia e dei miei due colleghi è puro disagio. a cui si aggiunge l'imbarazzo quando il cameriere ci chiede che vino desideriamo, ancora increduli rispondiamo semplicemente "rosso, grazie" e lui esordisce con "al massimo vino NERO, rosso mai" (ci abbiamo impiegato almeno una ventina di secondi per renderci conto del significato dell'esclamazione"). Ed infatti ecco che ci arriva una bottiglia di "vino nero" con la "SVA" testa sull'etichetta (le linee guida a quanto pare non mi consentono di nominarlo direttamente). La voglia di andare via è tanta, ma i nostri ordini sono già abbondantemente in preparazione in cucina e ci sembra veramente scortese alzarci dal tavolo. Decidiamo di restare, contro tutti i nostri principi e valori. Nel frattempo torna la proprietaria per spiegarci che è tutto fatto in casa, pasta compresa, e chiede ad uno dei miei colleghi se sia sposato. Risponde di no e la signora "beh tanto ormai le donne non cucinano nemmeno più, che ti sposi a fare?". Cala il gelo, a voi i commenti. Il disagio, quindi, non si limita solo agli arredi: ci sono esternazioni e battute che suggeriscono un’aderenza a visioni culturali e sociali piuttosto cupe e per niente inclusive. Anche alcuni clienti abituali sembrano molto in sintonia con il contesto ideologico proposto dal locale (saluti romani e baci su targhe commemorative poste all'ingresso del ristorante), accentuando la sensazione di trovarci in un ambiente che celebra apertamente un’epoca storica divisiva e violenta. Infine, alcune dichiarazioni della proprietaria riportate da RomaToday (screenshot in allegato), riguardo l’accoglienza verso le persone LGBTQ+, non fanno che confermare l’identità culturale precisa e profondamente nostalgica di questo posto. Peccato che non si siano minimamente accorti del braccialetto LGBTQ+ che porto vistosamente al polso e la foto sullo schermo del mio cellulare (poggiato sempre sul tavolo) insieme al mio ragazzo scattata al Pride di Roma. Quindi mi dispiace tanto per la proprietaria, ma ha avuto un malcapitato cliente apertamente e orgogliosamente bisessuale. SCANDALO! Riguardo al commento sul razzismo, è un concetto che condivido pienamente. Tuttavia, risulta difficile conciliarlo con l’ideologia di "purezza della razza italica" promossa dal regime a cui il locale sembra ispirarsi. Una riflessione più approfondita e coerente sulla storia sarebbe sicuramente utile a chi oggi ne esalta certi aspetti. In sintesi: il cibo è buono, ma l’atmosfera, i messaggi veicolati dagli arredi e dai comportamenti, e il contesto ideologico rendono questa esperienza tutt’altro che neutra o piacevole. È un luogo molto connotato, e penso sia giusto che i potenziali clienti lo sappiano in anticipo.
27/06/2025: Ordinato fettuccine all’astice, hanno portato fettuccine al pomodoro con due teste di astice, che si vedeva che erano vecchie e magari usate sicuramente in altri piatti per guarnire e far credere che era fettuccine all’astice. Mi dispiace tanto perché vengo in questo locale da quarant’anni ma un’esperienza così non mi era mai capitata.




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Papà Giovanni


Roma
16/05/2025: We loved it in 2004, and I don't expect much has changed since then (hopefully). A great family business. Charming and attentive, intimate yet formal enough. Excellent food - I can still taste the truffle, when I think on it. We'll be back one day.




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La Rosa


Nemi
01/06/2025: I PREFER NOT TO COMMENT..THE SCORE SPEAKS...





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I VASCELLARI


Roma
03/01/2025: Una piacevole sorpresa a Trastevere. Pietanze fresche semplici come una volta ma....buonissime. Carciofo fritto e fiori di zucca superlativi. Abbacchio e saltimbocca davvero gustosi. Pasta fresca nelle varianti più tipiche della tradizione. Rapporto qualità prezzo eccellente. Bravi Bravi Bravi.
27/12/2024: Piccolo locale con una cinquantina di coperti (esterno compreso) , ambiente familiare, gentilezza, cortesia e cura del cliente. Cucina romana. Possibilità di piatti vegani su richiesta.



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