Ristorante Le Tre Fontane In Gizzeria

Una serata al Ristorante Pizzeria “Le Tre Fontane” Di fronte il borgo vecchio e le luci fioche di Santa Lucia. Una leggera brezza s’incanala nei costoni del torrente Casale, ormai ruscello, un’atmosfera paesana fresca e gradevole. In questo scampolo di vacanza settembrina, ci siamo anche noi, turisti per qualche giorno. Si fa ora di cena, ci avviciniamo a un ristorantino che il passa parola assicura di ottima qualità. Una piccola salitina per entrare nel nobile palazzone della famiglia di Don Vespasiano Trapuzzano, antica nobiltà del paese. Gli oggetti esposti, sui muri prima dell’entrata, di antiche foto storiche del luogo e attrezzi di lavoro agricolo ben conservati ci fanno magicamente immergere nell’animo delle famiglie jazzarote di un tempo. Una parte del primo piano è stato disposto, con gusto e professionalità da Annibale Scalercio, in un gradevole ristorante tipico, ordinato e pulito, di cucina jazzarota. Ormai è consolidata l’abitudine, dice Annibale, il ritrovarsi di amici a pranzo e cena o per piccoli eventi con la certezza, in queste circostanze, di fare bella figura nel servire e far gustare la qualità delle nostre pietanze locali che lo Staff in cucina prepara con ricercatezza e passione tutto l’anno. Molti clienti salgono periodicamente da Nicastro, Sambiase e paesi della piana di Lamezia, ci racconta Annibale. La cortesia e l’accoglienza di Annibale e del sorridente e giovane Antonio è nota ai frequentatori abituali. È affascinante ascoltare mentre racconta della ricerca del Tartufo nero pregiato dei colli gizzeroti, da metà novembre a metà marzo. Racconta le sue uscite facendo sentire gli ospiti complici e amici più che clienti da servire; valore aggiunto non sempre considerato nei ristoranti. Appena si entra un delicato e regale odore di tartufo che insieme ad un antico e profondo aroma di cucina jazzarota, creano l’intima e rustica atmosfera di un’esperienza di sapori di terra e di storia mai sperimentata. Ci sediamo alla balconata panoramica che dà sulla strada e nello spiazzo del bar sottostante gruppetti di giovani bevono la birretta in compagnia. Accettiamo, per il gusto della sorpresa la cena consigliata da Annibale che raccontando nel frattempo ci porta un calice di vino rosso locale doc e una crema di formaggi al tartufo da spalmare su fettine di pane casereccio abbrustolito. Ottimo inizio e il significato dell’accoglienza è presto evidente. Si sperimenta non solo bontà dei piatti locali ma anche un momento esperienziale nella cultura gastronomica del paese. È sempre più crescente l’esigenza dei giovani clienti che vengono da lontano cercare in questi locali tipici cibi tradizionali, e lasciarsi trascinare nelle relazioni tra il luogo in cui si trovano e la cultura territoriale. L’Ambiente è esente da contaminazione di altri odori che di solito si sentono nei ristoranti che preparano pietanze nostrane. L’esperienza dei sapori è personalissima e vale la pena entrare nella cultura viva e ben conservata dei cibi nella storia di questa terra dagli odori e sapori decisi e delicati. Le pietanze arrivano in tempi giusti, un antipasto misto e abbondante di cose locali che perdereste il piacere della sorpresa se vi raccontassi la bontà. Mangiando, Annibale ci parla del primo piatto di torciglioni fatti a mano dalla sua signora che dirige lo Staff della cucina. Il sapore pieno e ruvido che trattengono il buon sugo e ne fanno un piatto saziante e raffinato. Le farine usate, dice Annibale, sono le migliori. Ci affidiamo del suo consiglio con la curiosità ’attesa di una esperienza gratificante. Antipasto dal taglio fresco e gustoso. Pancetta sottilissima con due lingue di grasso ha un profumo incantevole, adagiata sui panetti di focaccia caldi, insieme ai triangoli di formaggio pecorino locale aprono lo stomaco all’esperienza del gusto della famiglia contadina jazzarota. Arriva il primo da mangiare prima con gli occhi; Che pasta ragazzi! Fatta in casa con sughetto bianco mantecata in tocchetti di coppa profumata mista a striscette sottili di tartufo; o in alternativa primo di pasta tagliatella fresca con funghi porcini...che dire Semplice è cosmica. Per secondo scegliamo di condividere la grigliata di carne, accompagnata dal gustoso piatto locale di patate e peperoni fritti. Che dire, tutto eseguito alla perfezione. Come dolce ci lasciamo tentare dallo chef e ci arriva al tavolo un dolce indescrivibile di ottima fattura. Finiamo il pasto con un buon mirto selvatico offerto dalla casa, è stato il tocco finale di una gustosissima cena. Consiglio a tutti questo ristorantino a tutti gli amanti del buon cibo e desiderosi di fare esperienza; cibo e storia di un territorio che ha molto da raccontare. Prezzi molto onesti. Bravi, continuate così. A presto! Carlo Colombo Calabria

Ottima accoglienza e piatti buoni che dire puoi andare a occhi chiusi Organizzati bene ti fanno sentire come a casa Bravo Annibale 👍