La Rosa dei Venti In Selargius

If you want to eat real Roman cuisine, you can't miss coming to the Roman osteria of Selargius, every dish is a delicacy, the waiters are always smiling and careful not to let you miss anything, very kind and quick in service, all the dishes are very generous and the prices accessible to everyone, I will definitely return.

Everything is excellent, great food, quality service... It's like eating in Rome in Sardinia!! We will return without thinking about it!

Everything excellent!! We repeat because we loved it, I recommend it 100%. Attention, atmosphere, very good food, good prices. Everything perfect!

A very atmospheric institution in a quiet part of the city. The dishes are very tasty. Service at a high level. The staff is pleasant and polite. There are tables both indoors and outdoors. I really enjoyed being a guest.

Air conditioning hitting my ribs ferociously. Group of children practically glued to my table screaming and doing what they wanted. Experience not to be repeated

Everything we ate was delicious. The pasta carbonara was incredible. The pinsa and the porchetta too, delicious. The treatment by all the employees was very good, pleasant and attentive at all times.

The carbonara was too salty, overall the place is OK

I would recommend this restaurant 1000%! A gem near Cagliari. You will eat surrounded by locals, far from tourists, with prices completely different from what you will find in the center and 100% homemade dishes. It's as if the chefs have captured the very essence of happiness. I'm not exaggerating when I say that this restaurant is a must-visit destination. No matter where you are in Sardinia, make the trip. This place is worth every effort. In summary, this restaurant is a true marvel. Don't miss out on this divine experience, it will change your life forever.

Avevamo deciso da tempo di farci un salto, pur non vivendo dietro l'angolo. Anche per constatare l'attendibilità delle recensioni, specie quelle più entusiastiche. Curiosità appagata. Il risultato? Sicuramente non di quelli da applauso. Anzi. Diciamolo subito: la mia "calamarata (???) all'Amatriciana" e quella alla carbonara (in questo caso a mo' di eccezione, su esplicita richiesta, gli spaghetti in menù sono stati sostituiti dalla calamarata) ci sono sembrate, a entrambi, parecchio lontane dai crismi della tradizione gastronomica romana e per estensione del Lazio intero. Infatti, è stato a dir poco spiazzante la sorpresa di vedere (e quindi gustare, si fa per dire) il guanciale tagliato a lamelle o mo' di tartufo. Spiace dirlo, ma carbonara e Amatriciana sono risultate ben distanti da quelle assaggiate svariate e svariate volte, negli anni, vuoi nella stessa Roma, così come a Frascati, Ostia Antica, Ariccia o finanche quasi ai confini dell'"impero", Viterbo o Tarquinia, giusto per citarne alcune. Ma anche da altre parti d'Italia. Non ultime quelle di alcuni mesi fa a Sassari, alla "Trattoria Romana". De gustibus, ovvio, ma messe a confronto con quelle che abbiamo mangiato qui ci hanno portato a chiederci: che fine hanno fatto le croccanti (perché tali devono essere) listarelle di guanciale, possibilmente Igp, che da sempre caratterizzano quelle ricette? Passi per il pecorino già spolverato sui piatti (troppo? poco?) e sorvolando sul fatto che il pane, piaccia o no, debba essere messo a tavola fin da subito e non a richiesta con l'arrivo dei secondi piatti, è innegabile l'abbondanza delle porzioni, forse esagerate. Enorme la "coda alla vaccinara", in ogni caso ottima. Tutto sommato non male, come gusto, i Saltimbocca alla Romana, anche se, a differenza della salvia, si sono perse di vista le fettine di proscitto crudo, quasi microscopiche. Decisamente <> la fetta di torta finale: sembrava uscita minuti prima dal congelatore e passata al forno a microonde per "rinvigorirla". Infine, senza la pretesa di dover sentire per forza la proposta di un rosso dei Castelli, foss'anche solo per affinità col nome del locale, sembra un tantino discutibile la scelta di offrire come "vino della casa" un Cagnulari di Santa Maria La Palma, piuttosto che un Cannonau o un Bovale abbondanti nel Basso Campidano. Critiche, dunque, per il solo gusto della critica?, si potrebbe replicare. Assolutante no: le critiche, quando formulate con obiettività e onestà intelletuale, dovrebbero essere intese come un contributo alla crescita. Anche se non richiesto. Per cui, saltando a pie' pari l'esagerazione di uno straripante menù (che in verità più che Osteria fà tanto fastfood) di solito ci si aspetta che un conto da classico ristorante, 75 euro in due (con due bottiglie da 75 cl d'acqua "alla spina" e un quarto di vino) possa contemplare qualcosa in più delle tovagliette di carta e salviette della stessa natura. Peccato, perché le aspettative dall'Osteria Romana erano diverse. Il tutto comunque lo stiamo sottolineando senza risentimento ma con simpatia. PS. A scanso di equivoci, giusto per parafrasare il romanesco non è questo il caso del "er gobbo che vede la gobba dell'artri gobbi, ma nun riesce a trovasse la sua": noi nella vita ci occupiamo d'altro, né ristorazione, né cucina. Solo clienti rompic....

Assolutamente consigliato. Dopo tanto siamo riusciti ad andare in questo locale. Siamo stati accolti da personale super gentile, il cibo buonissimo, rapporto qualità /prezzo, in linea con il periodo. Ne è valsa la pena di percorrere 60km per assaporare il menù come da pubblicità. Porzioni abbondanti e tutto molto gustoso. Ci torneremo volentieri.