Mi avessero proposto un invito a pranzo in qualunque locale di grido a fianco di qualunque celebrità, avrei senza dubbio preferito restare dov'ero, cioè seduta con mia figlia a un tavolo del mezzanino di un bistrot afferente a un negozio biologico nel centro storico di Milano. Situato nell'immediata prossimità della Pinacoteca di Brera, il negozio è uno dei pochi rimasti in Italia che si sottraggano al principale monopolista del biologico. Questa scelta coraggiosa consente a chi gestisce il negozio di procedere a una selezione mirata dei prodotti, che non obbedisca cioè a regole di mercato decise a tavolino, lontano dalle esigenze dei clienti. La scelta di organizzarvi anche un bistrot, con tavolini fuori e dentro, inoltre, appare decisamente originale e diventa un canale per stabilire con la comunità dei clienti un rapporto diretto, nel quale il consumo di qualità diventa una priorità condivisa. "Se vi avessi scoperto prima...", viene subito in mente alla consumatrice di prodotti biologici quale io sono, "... la mia vita sarebbe stata migliore!". Lode sperticata? Captatio benevolentiae? No: non abito a Milano e non posso neppure diventare una cliente abitudinaria del Centro botanico. Ho preso una squisita caponata, accompagnata da un mix di patate viola e gialle al forno e bagnata da un eccelente Beaujolais del 2019. Mia figlia quindicenne ha gustato con soddisfazione una frittata alla valeriana e stracchino, accompagnata da broccoli e cavolfiore al forno. Per finire, lei la torta appena sfornata pere e cioccolato, io la mela cotogna al forno con sciroppo d'acero, limone e (accostamento bizzarro, ma riuscito) due foglie di salvia. Per finire, un buon tè bianco. A fianco a noi, a scaffale aperto, una piccola biblioteca di ispirazione steineriana e non solo. Locale aperto, arioso, ben frequentato. Personale vario e preparato, pronto a dare consigli, senza risultare mai invadente o prescrittivo.
Vera C
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29 Ottobre 2023
10,0