A Padova, dove chiude una bottega, apre un locale: ad ogni passo che si fa, ad ogni angolo che si gira, ad ogni via che si percorre, ad ogni piazza che si attraversa, si casca dentro un locale o si inciampa nei tavolini di un bar.
Per questo, non è difficile trovare un locale che sia bello, o anche molto bello, e nemmeno uno dove si mangi bene, o anche molto bene: anzi, c’è l’imbarazzo della scelta.
Ma è raro trovare un locale che, come Bakehouse, oltre ad essere bello e a servire buon cibo, racconti anche una storia.
E Bakehouse è un luogo dove, come in un arazzo, si intrecciano e si intessono i fili di molte storie: la storia di una famiglia, quella di molte amicizie e di un grande amore che abbelliscono la trama di un progetto e di una passione nutrita, arricchita, condivisa e rinnovata di giorno in giorno, con professionalità, zelo e tanta simpatia. E che spero continui a venire scritta a lungo.
Bakehouse ti accoglie col calore di una casa; non quella della nonna, però: è, piuttosto, una casa giovane, vibrante, energica, frizzante: insomma, vitale e affamata di novità.
Da veneta affetta dalla malattia dell’astemia che non può nemmeno vantare di essere una buona forchetta, so che rischierei di essere poco credibile nell’elogiare ciò che si può degustare e sorseggiare da Bakehouse; poco male! Ciò che è preparato dall’olio di gomito dei ragazzi in cucina, coadiuvati dalla presenza elegante e discreta di Claudia, come ciò che esce da dietro il balcone, saldamente governato dalla splendida Lucia, e che, con una coreografia di vassoi, viene servito ai tavoli dalla mitica squadra di eroi formata da Riccardo- tutto ciò è una magia che non ha bisogno di parole a supporto. Provare, assaggiare e brindare per credere!
Ci terrei, invece, a spostare il riflettore su una persona che, molto intelligentemente e generosamente, mette al centro i clienti e lascia ai suoi collaboratori la scena (e, spesso, anche il merito) e che, come un regista, li dirige e valorizza tutti da dietro le quinte, ma che è sempre presente ed è fondamentale, è il centro di gravità permanente: Riccardo.
Ringrazio Riccardo perché la sua non è solo la storia di un sogno che ha saputo trasformare, con dedizione, coraggio, intelligenza e umiltà, in una realtà imprenditoriale vincente: è, soprattutto, una perla, un valore aggiunto e un arricchimento per il territorio; è un luogo di incontro e di scambio dove si incrociano destini, si costruiscono ricordi, si sta in armonia, si alleviano i dolori, si celebrano i successi e si vivono momenti di ordinaria felicità.
Cibo e bevande si possono assaporare in tanti posti; da Bakehouse si fanno esperienze sensoriali, ci si emoziona!
effelau
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27 Febbraio 2024
10,0