C’è tutto: famiglie di tutte le età, ognuna con la sua idea di “mi vesto per andare al ristorante di (la) domenica, le tendine con un po di ricamo, quel colore del legno che dopo gli anni ‘80 è scomparso, dopo 10 anni ruggenti nei 70. Il bancone del bar è ampio e ha le mensoline con lo specchio dietro e gli amari classici sopra. C’è la montagna il fiume, la fuori dopo le finestre. C’è una cameriera che ad ogni portata, mi sorride e chiede:”cosa posso portarle?”. Il gestore e la moglie sono gentili con tutti, ma non con il ciclista che aveva fretta e non ha capito che qui ti danno un servizio non sono suoi servi.la cucina è piemontese al 200%:I peperoni con le acciughe erano buoni, le tagliatelle ai porcini molto buone, come il vitello tonnato. Il caffè non è specialità piemontese.il conto mi farà riflettere quando pagheró il prossimo aperitivo a Milano:25€. Ps ho visto girare due salamini, torneró a provarli