20/08/2024: Very refined and refined cuisine. Helpful and kind staff. We had a great time ❤️
26/07/2024: Come sempre tornare al nostro ristorante preferito, in una serata di mezza estate avanzata, è una esperienza gratificante e tonificante dell'anima e anche questa serata è stata una serata all'insegna del piacere e dell'accoglienza ,ma abbiamo colto degli elementi che forse preludono ad una trasformazione e che vogliamo, adesso, cercare di riassumere.
In assenza della chef , veniamo accolti dall'assistente di sala e da una per noi nuova maitre, gentilissime entrambe come nella tradizione del nostro locale preferito.
Aprendo i menù, ma eravamo preparati a questo perchè lo avevamo visto sul sito, sono disponibili due menù degustazione di diversa estensione e diverso prezzo e dalla soddisfacente articolazione anche se dalla gamma di scelte l più limitata in quanto nell'insieme si hanno tre diverse tipologie di primo e due secondi uno di pesce ed uno di carne . E' però possibile ordinare "à la carte " e questo facciamo.
Mentre aspettiamo le ordinazioni arrivano gli "amuse bouche" rappresentati da una caponatina ( in genere non amo il diminuitivo appioppato alla grande caponata, ma in questo caso ci stava appieno trattandosi di amuse bouche) e da una singola cozza su agrume con unico ramuscolo di finocchietto selvatico. Pur apprezzando, la come sempre perfetta realizzazione tecnica del piatto verosimile espressione della consueta perizia tecnica del "sous chef "giapponese, non riteniamo che nè la capona ( tina) nè la cozza evochino la forza palatale che un amuse bouche dovrebbe a mio modo di vedere evocare e la presenza del per fortuna singolo elemento di finocchietto selvatico mi fa rimpiangere ( solo per un secondo) la temporanea assenza della chef e la assenza di maitre del passato che conoscevano la mia idiosincrasia per il finocchietto selvatico e da cliente affezionato mi evitavano il ritrovarmelo sul piatto anche solo a mero scopo decorativo.
Andiamo ai primi : il "fusillo con zucchina lunga locale e molluschi" è un piatto molto sapido, splendidamente realizzato e dalla mirabile cottura al dente, ma si rivela, come anticipato dalla maitre anche corredato di foglie di tenerume ed anche non poche, che pur combinandosi perfettamente con gli splendidi e dalla grassa consistenza mitili, a mio avviso, nella loro selvaggia salina primordialità, sovrastano la timida zucchina lunga a nostro avviso ne risulta parzialmente mortificata anche perchè la quantità di foglie di tenerume è più che discreta e la cottura penso volutamente insistita sulla strada di una tradizione tipicamente palermitana del "cotto a tutto dentro" ne potenzia l'effetto avvolgente che solo gli splendidi molluschi riescono a reggere, ma che la zucchina lunga purtroppo perde.
Il secondo primo da noi ordinato , " lo spaghetto Mancini con pomodorini San Marzano e gambero rosso "si mostra dalla presentazione tecnicamente corretta ma opulenta e dalla quantità più che discreta, in stile " cofana like" che stupisce leggermente pur rallegrandoci perchè l'appetito c'è e la cucina merita. anche se la eleganza della presentazione a mio avviso ne risente lievemente.
In conclusione si tratta di due ottimi primi ma che hanno però a mio avviso due caratteristiche meritevoli di riflessione per entrambi: la temperatura di servizio non bollente ma "caldina" per la pasta con i gamberi e "tiepido/ caldina" per il fusillo, il che in una calda serata estiva potrebbe essere anche un vantaggio ma non al Bye Bye Blues dove tradizionalmente si dimentica la calura estiva e non dal punto di vista tecnico che prevederebbe per entrambe le tipologie di primo una temperatura di servizio più alta . Altro elemento di riflessione è rappresentato dal tipo di presentazione "opulenta" che secondo me suggerisce un deciso cambiamento rispetto allo stile di presentazione a cui il Bye Bye Blues ci aveva abituato ed a cui ritengo sottenda una riflessione ed una poetica, forse nuova, su cui stiamo riflettendo e che sicure future visite al nostro ristorante preferito potranno magari in futuro chiarirci.
IL terzo primo rappresentato dal "Tortello di ricotta su ragu’ di maialino e crema di piselli Alderman" è uno splendido primo sia al palato che alla vista ma anche esso dalla presentazione decisamente opulenta che con i tortelli ci può anche stare ( sono 4 , magari potevano essere tre!) .
Andiamo ai secondi che sono due :"Trancio di pesce in crosta di mandorle Fascionello in salsa"Trapanese e. "tagliata di Manzo Cinisara in salsa verde e vegetali, ma tutti scegliamo il pesce che si rivela essere una ricciola.
Ottimo piatto di pesce questo ma con alcuni elementi controversi e che sono due a mio parere: il taglio trasversale che riduce lo spessore del filetto di ricciola con alcune ricadute in termini di consistenza al palato e le verdure di accompagnamento che hanno diviso i convitati con me estremamente favorevole alla loro presenza perchè di complemento alla salsa trapanese che accompagnava molto bene il pesce e la panatura di erbe e sale del filetto di ricciola che io invece ho trovato leggermente invasiva per salinità. Ottimo piatto comunque e questa dell'accompagnare il piatto di pesce con la salsa trapanese è una mirabolante invenzione gastronomica che suppongo essere di matrice Bye Bye Blues e che trovo sempre vincente
Non commento la tartare di gambero che due convitati hanno ordinato come "entree " nella convinzione, assolutamente personale e che mai potrò condividere con alcuno, che nel crudo di pesce non si valuti in maniera completa la perizia dello chef ma solo la qualità della materia prima e questa era, come sempre , eccellente.
Andiamo ai dolci, che da sempre hanno rappresentato un "master class " di eccellenza al bye bye blues e anche questa volta pur ridotti di numero ( sono tre) sono come sempre la eccellente conclusione di una bella sera trascorsa al nostro ristorante preferito.
La torta al limone accompagnata al gelato credo alla vaniglia, alla creme brulee e con salsa inglese inedita "on top" è un classico che non si smentisce.
Mirabile associazione di concetti cremosi vede abbinati un leggero ed affascinante gelo di anguria ( di "mellone" si dice a Palermo ed io lo rivendico ) ad un cremoso di vaniglia e ad un'aria di cannella. Strepitoso abbinamento che incanta ed innalza verso vette prodigiose il nostro palato . Il terzo dolce il "biscuit" alla ricotta appare anche esso perfetto dal punto di vista della realizzazione ma non amando la crema di ricotta non posso parlarne direttamente.
Aggiungo che prima dei tre strepitosi dolci la pallina di gelato al cioccolato vagamente anemica per quel che riguarda la percentuale di cacao ed un superfluo cannolino alla ricotta non riescono a prepararci alla strepitosa presenza dolce che sarebbe arrivata, per fortuna dopo di loro.
In conclusione segnalo la piacevolissima bollicina inglese segnalata dalla competente maitre .
Alla fine di questa bella serata mi chiedo e cercherò, come anticipato di rispondermi nelle visite future che seguiranno al Bye Bye Blues : è in atto una trasformazione del nostro ristorante preferito?
La riduzione delle scelte di menù, seppur ormai consueta in molti ristoranti stellati e/o con ambizione stellata sottintende un cambio lieve ma evidente di poetica culinaria ?
La presentazione "opulenta" dei primi ha un sottofondo di marketing o preclude ad un cambio stilistico ? o ad entrambe le cose collegate?
A tutto questo speriamo che le nostre personali riflessioni e le prossime esperienze al Bye Bye Blues possano dare una risposta