Ristorante Case Gazzoli In Pianello val tidone

8,3

Basado en 854 opiniones encontradas en 3 webs


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8.2
7.7

tend

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Di 13
in Pianello val tidone
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Di 8
di cucina Italiana in Pianello val tidone

Gestione recensioni

I had lunch today, excellent restaurant and really tasty local dishes. Very friendly staff. I advise.
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06 Aprile 2024
8,0
Everything was delicious, always very friendly compliments...
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04 Aprile 2024
10,0
Historic family-run restaurant.. friendly service. very good traditional menu.. worth trying..
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23 Marzo 2024
8,0
For more than twenty years we have been going to eat at the Case Gazzoli restaurant, we have brought relatives and many friends and everyone has been very satisfied and every time they ask us "but when we go back the food is too good". It is a family-run restaurant and as soon as you enter and sit at the table it feels like you are at home.
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19 Marzo 2024
10,0
Lunch break at midday, fixed menu €16.00 Sober and very spartan environment, but the cuisine is absolutely exquisite, typical dishes prepared with skill and authenticity. Private parking with few spaces.
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19 Marzo 2024
8,0
Really excellent, restaurant with home cooking, and what cuisine, discovered by chance thanks to the internet. As you sit at the table, a series of 4 starters begin to arrive, all delicious, local cold cuts, peppers, Russian salad and savory pie, then we move on to the first courses, always 4 different ones, all with handmade pasta, and all absolutely spectacular, yes you really feel that they are made with a lot of work and above all with a lot of love for what you do... the girl who served us, good and friendly, came by several times to ask if we wanted more but we were already full... the secondly we skipped it but it will be for next time...the desserts which are also home made are up to par with everything else...the cost in relation to quality and quantity is really excellent, 30 eu each including drinks and everything. .. congratulations to the three sisters and all the staff, we will definitely be back.
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04 Febbraio 2024
10,0
Tutto molto buono e abbondante. Servizio ottimo, gentili e molto brave. Prezzo sorprendente. Uno dei pochissimi posti che mi ha fatto entrare con due cani grandi, torneremo sicuramente
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10 Dicembre 2023
10,0
Un ristorante dove mangiare e assaporare è meglio che fotografare quello che ti viene servito (seguaci di MasterChef scansatevi)! Tutto lo staff al femminile molto lodevole e professionale. Ottimissimo rapporto qualità/prezzo, servizio preciso e accogliente, pasta fresca fatta in casa, pietanze abbondanti e bis come se non ci fosse un domani. p.s.: le foto ai piatti fatele pure, mica è vietato...
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03 Dicembre 2023
10,0
Ristorante Case Gazzoli Località Case Gazzoli 20 29010 Pianello Val Tidone PC Incipit: Case Gazzoli; un piccolo borgo in un’rea di grande interesse storico con un illimitato deposito di fatiche e un locale dalla rinomata e sana cucina piacentina. Dall’archivio di stato di Parma la frazione Case Gazzoli è raffigurata come un piccolo borgo in una zona collinare tra le prime propaggini del Val Chiarone separati dal Rio Gazzoli, affluente del torrente Chiarone. In questa Val Chiarone operano ancora con serietà e volontà nel mantenere alta la tradizione della cucina piacentina, apprezzata moltissimo anche fuori dal territorio, solamente due locali, la trattoria Chiarone e il ristorante Case Gazzoli. Vengo al ristorante “Case Gazzoli”; come già riferito in un’altra visita le artefici di questo locale, sempre in movimento, sono le “Mères” §1Zambianchi. Le Zambianchi (Simona, Katia e Rosella Zambianchi) come vi avevo raccontato nella mia precedente recensione nella visita del 7 luglio 23 oltre essere delle buone padrone di casa, attente cuoche nel cucinare che oltre la tecnica mettono il cuore ma, discrete sommelier, sono pure amanti del loro “Hortus conclusus” §2 Questo bròlo per loro è lo specchio della loro mente per come svolgere e rispettare i buoni prodotti che acquisteranno fuori del loro orto che dovranno usare nella costruzione dei loro piatti. Il lavoro fisico destinato all’hortus non solo è incentivato da una sana distensione psico-fisica accumulata nelle 15 ore giornaliere che dedicano al loro locale durante la settimana ma anche per raccogliere svariate erbe aromatiche e sani ortaggi da inserire nelle sue proposte durante l’anno. Il mio pranzo. Accompagnato al tavolo da una simpaticissima e sorridente signora e, presa posizione, dopo alcuni minuti mi sono arrivate nuove amuse-gueul per l’accoglienza di benvenuto con una flûte di un buon spumante della Regione. Ritengo sempre un gesto simpatico sia per un rilassante ambientamento nel locale e sia per stuzzicare la curiosità verso le loro recenti proposte. Dopo l’aperitivo che mi ha stimolato ulteriormente l’appetito ho incominciato a camminare sul loro menu (fisso). Come sempre ho trovato una mise en place ordinata su tutti i tavoli. I piatti si basano maggiormente sul mondo dei salumi, non per niente questa zona è vocata per il suo clima particolare, per la produzione e stagionatura dei salumi, in particolare le famose Coppe di Pianello e la tipica “Pancetta Rosa Piacentina” in versione arrotolata con la sua cotenna a lunga stagionatura. Sempre da apripista i bei vassoi ben riempiti che non tradiscono il contenuto con coppa, pancetta, salame ben affinati e con possibilità di replica arrivano a calmare l’appetito. Un merito va dato alla loro stupenda coppa. La coppa è un delizioso prodotto della norcineria lombarda/emiliana, questo salume è composto di un in-tero taglio di carne di suino del muscolo del collo e una parte della spalla. Uno dei primi fattori per ottene-re una perfetta coppa sta nella grande accuratezza nella scelta della materia prima, necessita un suino della razza pesante italiano “che ha sentito due volte la campana di Pasqua”. Queste carni mature reggono la stagionatura come poche altre. Dopo la scelta delle pezzature migliori, un altro fattore che contribuisce al risultato finale sta nel procedere a una buona zangolatura della coppa assieme a una parte d’ingredienti e aromi sia a mano sia meccanica. Chi ha avuto modo di degustare una sopraffina coppa sa quanto sia diversa da quelle commerciali reperi-bili abitualmente. Quando eccezionalmente trovo una rara coppa (momento fuori dell’ordinario) la inseri-sco tranquillamente nella mia scala di preferenza con un super prosciutto crudo e con il culatello. Definita capocollo o capicollo in Campania, Calabria e nell’alto Lazio, ossocollo nel Veneto e lonzino nelle Marche e Abruzzo. Le aree per tradizione sono le province di Piacenza e Parma ma è prodotta in al-tre regioni della nostra Italia con diverse denominazioni. Io m’inebrio con quella di Pianello Val Tidone. La scelta della materia prima associata alla consolidata esperienza, la tradizione del territorio con tutti i loro segreti tramandati negli anni assieme ai fattori climatici, contribuisce alla costruzione dell’aroma e sa-pore di questo splendido salume ottenendo un prodotto con caratteristiche organolettiche di assoluto pregio. La cuoca Katia orgogliosa di questa pregiata e rara Coppa mi ha affettato la coppa, una decina di minuti prima di servirmela consentendo, con il contatto dell’aria, esprimesse il meglio la delicata aromati-cità, brava! Ecco la ragione perché Il turismo enogastronomico risulta essere il principale trend turistico del nostro Paese, in quanto la scelta dell’Italia come meta è dovuta principalmente alla cucina e al buon ci-bo italiano. Passato ai primi di pasta fresca ripiena e no, tutti preparati nella loro cucina, da assaggiare sono i tortelli con la coda, pisarei e fasö, anolini o agnolotti in brodo, maccheroni bob-biesi o maccheroni con l’ago. Una nota di merito va nel piatto dei “Turtéi cun la cua”, tortelli di magro cucinati con burro chiarificato biologico e insaporito con la salvia (pasta ben tirata e burro con giusta bruciatura). Preparazione leggera che infonde una nota delicatamente aromatica, li ho trovati equilibrati e piacevoli. Tralasciando di descrivere, sebbene ben costruite le altre loro paste fresche sono passato all’elegante minimalismo del loro “Poule de Pays” arrosto. Arrivato ai diversi secondi di carne arrosto ben costruiti come la faraona, il poule de pays (pollo di casci-na) e la carne di vitello per chi ha ancora spazio merita assaggiarli. Il piatto della loro storia che ha reso questo ristorante è senz’altro il loro “Poule de Pays”, pollo della razza Maran Nero ramato al forno e non il Broiler §3. La loro offerta a prezzo fisso chiude con una serie di torte cucinate e preparate da loro. Purtroppo, arrivati al capolinea, non ero in grado di apprezzarli sarà per la prossima visita. Costo di un largo “Pit stop” escluso il beverag è di circa € 30/50. Dopo questa visita devo ammettere nell’analizzare i miei piatti che lo stile della cucina risponde a un celebre aforisma di Curnonsky secondo il quale “La vera cucina è quella in cui le cose hanno il gusto di ciò che sono”. Complimenti! Escludendo lo storico Poule de Pays i due piatti che mi sento definire “Bonne Bouffe” in questo mio pranzo: Il salume la coppa e le paste ripiene piacentine. Porgo un vero augurio di continui apprezzamenti. Senz’altro sarà uno dei ristoranti tra i miei più consigliati nel pianellese. Meditate gente meditate, alla prossima! In cauda venenum, sine ira et studio A) Cantina non sconfinata ma in linea con l’immagine del locale. “Bonum vinum lætificat corhominis”. Scusate è solo un mio parere. Convinto che il vino è cultura della terra e sottile appagamento per i poveri e riconoscendo i buoni piatti l’offerta dei vini, sebbene sia abbastanza articolata e con prezzi quasi da enoteca, sarebbe (è) da ampliare. Ritengo che il vino sia la parte intellettuale di un pranzo, pertanto….. B) Sempre abbastanza difficoltosa la prenotazione, soprattutto nei giorni festivi e prefestivi per la cau-sa della numerosa presenza d’intere famiglie con figli o gruppi di amici. C) Come sempre suggerisco, maggiori spiegazioni sulle caratteristiche e relative qualità dei prodotti inse-riti nelle loro proposte, qualificherebbero in misura maggiore il locale. D) Rispondere qualche volta alle recensioni sia negative sia positive aiuta a ottenere più consensi da parte dei clienti. Capire e conoscere le opinioni, i bisogni e le esigenze del cliente porta profitti maggiori. I pareri sui piatti da parte degli ospiti non vanno mai sopravvalutati o sottovalutati, i piatti si dimenticano ma i pareri rimangono. E) I l cibo è vita ma, nel caso degli esseri umani, è anche cultura. Poca spiegazione sulle sane materie prime che usano in cucina. F) Sono sempre in attesa di un’ampia degustazione di una “vera” vostra gallina di 769 giorni del vostro podere, va bene che più aspetto questa degustazione più diventerà prezioso sia il brodo sia la carne, però non vorrei che a furia di procrastinare …… G) In sala manca uno/a storytelling con l’arte di comunicare narrando storie memorabili e ricche di significato, in grado di emozionare e di rimanere impresse nella mente. PUNTEGGIO SWAPPING: 25 % per il luogo, 40 % per l’accoglienza, 35 % per la cucina, 45 % per l’empatia e disponibilità, 15 % per la cantina e la minima conoscenza della filosofia dei vari vignaioli. Dietro a uno straordinario vino c’è sempre una grande storia. §1Mères. Donne diventate mitiche nella ristorazione per aver trasferito l’arte della buona cucina di casa nei ristoranti. §2 Hortus conclusus o bròlo. Tipico giardino con orto, piante aromatiche, fiori, ortaggi, alberi da frutto per lo più cinto da un muro e da una ciuenda. Giardino di tradizione medievale legato alle antiche abazie e monasteri presenti nella zona. Come un cuoco nella costruzione e nell’interpretazione di un piatto entra in contatto, sintonizzandosi con la sua sensibilità con i vari prodotti, già immaginando come sarà lo scenario gustativo finale così in un Hortus conclusus il complesso apparato della natura predisposta, la semina e la lunga attesa con il raccolto coincide un momento di soddisfazione. §3 Broiler. Razza di pollo da carne di 25/30 giorni allevato esclusivamente con mangimi spinti, normal-mente bistrattato e proposto in maniera industriale. Il Broiler qui, in questo locale non lo trovate. I loro polli sono allevati in maniera tradizionale Free Range come si usava una volta nella loro cascina o ca-scine della zona, questi polli sono alimentati autonomamente con cibo che trovano sull’area erbosa durante le molte ore che trascorrono all’aperto e solamente con aggiunta di mais in un periodo di oltre 120 giorni.
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22 Novembre 2023
8,0
Un ottimo indirizzo: un locale semplice, ampio, di tradizione. Il pranzo della domenica è abbondante composto da tante portate come i salumi con gnocco fritto, insalata russa, torte salate... I primi, ben quattro, sono eccellenti. Non rinunciate ai pisarei e agli anolini in brodo! Tra i secondi, oltre a quello del giorno, gli arrosti misti, gustosi e succulenti. Per finire il dessert da scegliere tra tanti, tutti squisiti e di propria produzione, caffè e liquori. Ad accompagnare Ortrugo o Gutturnio fermo o frizzante; acqua minerale in vetro illimitata. Tutto a 35 euro. Buon appetito!
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29 Ottobre 2023
10,0

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