Che la zona dell'Arera sia uno spettacolo, che offra una bellezza unica in mezzo a mille sentieri per tutte le gambe, che ci si possa arrivare arrancando sull'asfalto per km o che si parcheggi semplicemente a Zambla Alta a 1600mt per poi farsi i 400mt di dislivello fino al Rifugio in meno di un'ora, è tutto risaputo, e difficilmente si possono trovare le giuste parole per descrivere quest'ambiente.
Quello su cui si può "insistere", ben sapendo che i frequentatori del Capanna, neofiti e abitudinari non importa, sanno da sempre, è cosa sia il Rifugio in sé: i Rifugisti, lo staff e come si viene trattati e come si viene nutriti.
Ci si imbatte in luoghi come il Capanna, con gente che davvero ci crede in quel che fa, ci mette una sconfinata passione nell'"accudire" chi arriva, e uso accudire apposta, perché è così che ci si sente quando si osserva il panorama da quella magnifica terrazza o dagli sconfinati pratoni.
Essere accolti dai magnifici sorrisi dello staff, la maggior parte ragazze giovani entusiaste che hanno un gran daffare e lo stesso pare svolazzino da un tavolo all'altro con un senso organizzativo ed una grazia innata, è come trovarsi intorno ad una grande tavolata in famiglia, con i soli parenti con cui vai d'accordo, ovvio.
Il menu è ricco eppure concentrato su piatti base, icone della tradizione bergamasca e italiana, dalle generose porzioni e dai prezzi imbattibili.
Chiedo a gran voce che vengano istituite le 3 Stelle Michelin Montanare, e che ovviamente al Capanna 2000 ne vengano assegnate subito senza esitazione tutte e 3.
Tutto il cibo è di qualità ottima, ricette eseguite con una perizia assoluta, il cui culmine trova la punta d'eccellenza nei dolci, che sembrano dipinti, punto.
Che siano classici o siano Capricci di Yuri, impossibile non provarli, ma proprio impossibile.
Rifugisti del Capanna 2000, bisogna dirvelo: siete Magnifici!
silvianovesette
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17 Agosto 2024
10,0