Rifugio Alpino Al Sap In Torre pellice

Lasciata l’auto a fondovalle a Pradeltorno a mt 1015 (ultima borgata di Angrogna), ci s’incammina per la strada sterrata carrozzabile. Dopo 200 mt sulla sx inizia il sentiero nel bosco. In altrenativa si puó proseguire sulla sterrata. Entrambe le strade portano al rifugio Sap. La passeggiata dura circa un’ora e un quarto, prevalentemente in salita, ma i paesaggi che s’incontrano salendo, ripagano ampiamente della fatica inevitabile. Un susseguirsi di faggi, betulle, felci giganti e rovi costeggiano il torrente Angrogna e ad un certo punto lasciano il posto a un giardino botanico a cielo aperto, fatto di mirtilli, rododendri fucsia e acacie. Bellissimo. Consiglio la sterrata, se non siete camminatori abituali, poichè il sentiero nel bosco è ripido e a tratti su terreno sconnesso fatto di pietre. Quando si giunge a destinazione (mt 1480), si staglia davanti un pianoro verdeggiante e immenso, e poco più in basso il tetto a lose di una piccola casetta di pietre e degli ombrelloni coloratissimi: siete arrivati al rifugio!! Pranzo ottimo, menù da ristorante più che da rifugio, cinque stelle sono poche per descrivere la gentilezza e cordialitá del proprietario e di sua moglie. Tutto buonissimo, ma il top sono gli zuccherini che Dario offre a fine pranzo, uno più buono dell’altro, da non riuscire a smettere!!! Provare per credere!!!

Abbiamo pranzato in questo rifugio dove ospitalità e cortesia sono quanto di più gradevole si possa trovare, senza contare l'eccelsa cucina di Dario,persona squisita con il vero senso dell'ospitalità specie per la montagna. Mai sentito dire ai propri collaboratori di dare da mangiare agli ospiti anche se non possono pagare, chapeau! Tornando a noi la cucina è sfiziosa e saporita, attenta alle esigenze di vegani e vegetariani anche dell'ultimo minuto. Abbiamo gustato un vero antipasto alla piemontese con e senza tonno,lardo locale con miele, tomini verdi e superlativi rossi, succulenti crostoni con salsa di ceci preparata da Dario. Di primo un buonissimo piatto di taglierini con salsa di pomodoro confit. Un piatto strepitoso anche per me che non sono amante della pasta. A seguire si è gustata la lonza con mele e per finire crostata di albicocche fatta in casa. Raramente esco così soddisfatta da un locale e se poi pensiamo a quale altitudine ci si trova,con le oggettive difficoltà del luogo, auguro lunga vita a questo posto dove sentirsi a casa è assicurato. Complimenti allo chef Dario ed a tutto lo staff! Per quanto riguarda il tragitto per giungere alla meta, seguire le prime indicazioni che si leggono per il rifugio Sap su per un sentiero preferibilmente se sì è allenati (capito a nostre spese, turisti della domenica giunti stanchi morti a destinazione 🤣). Per persone non allenate decisamente meglio percorrere la strada sterrata dove transitano di rado i mezzi ma dove si può godere di scorci di natura strepitosi tra cascate, ruscelli e piccole borgate. Per concludere giudizio positivo su tutto ed ottimi ricordi da serbare nel cuore e nella mente. Ps; non ho fotografato il rifugio perché quando siamo arrivati era appena iniziato a piovere inaspettatamente e le priorità erano altre ma non mancherà occasione per tornare.