Ci sono pochi piaceri semplici nella vita: il sole primaverile, il profumo dei fiori, un buon gelato… e un cadavere di topo che ti dà il benvenuto ogni volta che passi. Sì perché da giorni, nel tragitto verso questa rinomata gelateria, il destino ha voluto regalarmi la compagnia di un piccolo, sfortunato roditore ormai passato a miglior vita proprio davanti all’ingresso.
Il gelato sarà pure artigianale e con ingredienti a km 0, ma l’accoppiata “nocciola romana e sorcio stecchito” non è proprio il massimo del marketing. Considerando che proprio accanto c’è una scuola elementare, viene da domandarsi se il topo sia stato lasciato lì per un esperimento scientifico tipo “Il cerchio della vita spiegato ai bambini”.
Nel dubbio, mi permetto di suggerire un’operazione di cleaning prima che il piccolo Remy venga promosso a mascotte ufficiale del locale.
Ps.: comunque il gelato è buono, sopratutto il gusto crunch di nocciola
Tra le gelaterie di Roma, Pico non è tra le mie preferite, nonostante sia una catena abbastanza diffusa e conosciuta, non ha incontrato pienamente i miei gusti. Non mi è parso nulla di speciale, un gelato che definirei semplicemente “normale”, nella media, nonostante il prezzo sia un po’ sopra la media e, a mio avviso, non giustificato. Un po’ deludente.
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