Pasticceria del Borgo Olgiate Comasco In Olgiate comasco

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Basado en 315 opiniones encontradas en 2 webs


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tend

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in Olgiate comasco
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di cucina Vegetariana in Olgiate comasco

I clienti commentano i loro piatti di...

torta dolci cioccolato brioche crema

Gestione recensioni

Recensioni Nota
Google 291 9.2
Recensioni Nota
TripAdvisor 28 9
Excellent for a chocolate... too bad it doesn't have any cozy corners to have a quiet chat...
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21 Gennaio 2024
10,0
One of the best pastry shops, everything perfect. From freshly squeezed juice to cappuccino but also croissants and pastries. Well furnished and well managed place with very polite staff.
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28 Novembre 2023
10,0

Ristoranti simili a Como

8,0
711
Recensioni

Gargotta Gerenzana

25/03/2024: The dishes are very good and the prices reasonable, I highly recommend!
14/03/2024: Fantastic place with delicious food
8,0
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Recensioni

Ristorante Filo

08/10/2023: I can’t even begin to describe how amazing our experience was. We picked the chef’s tasting menu and asked if they could accommodate our dietary restrictions- and wow. It was the best meal of our lives. The service was top tier and the staff are so knowledgeable. I wish I could eat everyday. Worth every penny!!!
10/09/2023: In questa domenica di settembre che profuma ancor d’estate, mia moglie ed io, dopo una bella giornata trascorsa a Bellagio, decidiamo di fermarci a cena al ristorante Filo dell’hotel Filario di Lezzeno. Avevamo letto commenti molto positivi e quindi la curiosità era molta, anche perché avevamo provato a prenotare in più occasioni, senza riuscirvi. Una telefonata ed abbiamo il nostro tavolo. Arriviamo un po’ in anticipo (19.50… il tavolo era fissato per le 20.30), ma non c’è problema; veniamo accompagnati ai nostri posti e non c’è che dire: siamo in prima fila e la vista è davvero magnifica! Di fronte l’Isola Comacina, poco più di a destra il promontorio di Lenno con la Villa del Balbianello e, più avanti, Bellagio e Bellano ed, a sinistra, Tremezzo! Davvero notevole. Ci sediamo, ci viene chiesto per l’acqua e poi, stranamente, ci viene data la lista dei vini, prima ancora del menù. Ci guardiamo perplessi, anche perché trascorsi pochi minuti sopraggiunge un cameriere il quale, per altro con molta gentilezza, ci chiede se avevamo scelto il vino. Obiettiamo che non avevamo ancora visto il menù e che quindi non eravamo in grado di decidere. Il cameriere si ritira e dopo pochi minuti sopraggiunge uno dei due responsabili di sala con ì menù che ci vengono illustrati. Due menù degustazione (entrambi di cinque portate, il primo, denominato “I classici”, il secondo a mano libera), più le proposte a là carte ed, infine, alcuni piatti del giorno. Siamo incuriositi dalla proposta “I classici” (che, infatti, ordineremo), ma anche di alcuni piatti del menù a là carte. Rimaniamo un po’ sorpresi del fatto che nessuna delle portate de “I classici” è in lista, ma tant’è procediamo comunque. Ci viene chiesto nuovamente per il vino ed, a questo punto, volendo una bottiglia per tutta la cena chiediamo un consiglio. Ci vengono illustrate quattro proposte ed, alla fine, optiamo per una cuvee, Hey French, su base Garganega, Pinot Bianco e Sauvignon di Pasqua del 2018 che si rivela davvero ottimo. Ci vengono portate alcune entree e poi, finalmente (è già passata un’ora da quanto siamo seduti…) la prima delle cinque portate. È un carpaccio di capesante con burro di nocciole, tartufo nero e prezzemolo croccante, piatto sicuramente molto “spinto”, ma molto equilibrato ed estremamente delicato. Ottimo, senz’altro. A seguire, dopo una ventina di minuti, il secondo piatto, piccione e scampi, anch’esso molto particolare, ma sicuramente riuscito, malgrado l’accostamento, sulla carta, ci avesse lasciato perplessi. Notevole davvero! Pur deliziati, però, non possiamo fare a meno di notare che le porzioni sono davvero ridotte… Precisiamo che siamo piuttosto avvezzi alla cucina d’autore e proprio per questo sappiamo molto bene che i menù degustazione comportano sempre delle porzioni ridotte allo scopo di consentire l’assaggio di un elevato numero di portate (7, 9, ecc.), ma qui parliamo di 5 piatti e le quantità sono davvero minimali… Osserviamo che in altri tavoli che avevano preso sempre il menù degustazione, ma nella versione “a mano libera”, le porzioni erano decisamente più abbondanti… Altra cosa: i bicchieri vengono costantemente raboccati con il vino ed, infatti, il livello della bottiglia scende rapidamente (troppo rapidamente). Passa un’altra mezz’ora e siamo alla terza portata, spaghetti all’astice, basilico e caffè; che dire, anche questo piatto è unico, ma siamo alle solite: due forchettate ed è andato… (saranno 40 grammi di pasta se va bene). Intanto ci viene servito l’ultimo dito di vino e ci viene chiesto se vogliamo una seconda bottiglia… Rispondiamo di no. Passa ancora tempo ed arriva la quarta portata, un trancio di branzino cotto al vapore, con una crema di spinaci, ricotta e salsa di pomodoro. Qui non ci siamo: il pesce, di per se, non ha proprio sapore… Acquista qualcosa con le salse, ma rimane un piatto senza identità, scialbo e le salse, riflettendoci, sembrano messe lì apposta per tentare di salvare il salvabile (senza, però, riuscirci…). In mezzo un sorbetto e poi arriviamo al dessert, una composizione a base di tre diverse tipologie di latte (panna cotta di latte vaccino, gelato di latte di capra e crema di latte di pecora), sicuramente buona. Nel frattempo, ci viene nuovamente chiesto se desideravamo una seconda bottiglia di vino… Infine, caffè e dolcetti di accompagnamento per entrambi. Che dire, alla fine, in sintesi? Location splendida, personale attento, gentile e preparato, percorso della degustazione non omogeneo (tre piatti molto buoni se non ottimi, uno pessimo ed uno normale), servizio un po’ troppo lento (tre ore abbondanti per cinque portate è davvero tanto…), porzioni decisamente “minimali” anche per un menù degustazione su cinque portate, una certa insistenza nel sollecitare la scelta del vino ed una “mano pesante” nel servirtelo, chiaramente allo scopo di porti nella condizione di dover ordinare una seconda bottiglia (tentativo naufragato, vista la nostra opposizione sia nella fase di riempimento continuo dei bicchieri sia nella successiva proposta di ordinare una ulteriore bottiglia…). Alla fine spendiamo 286 Euro (90 a testa per il menù degustazione, 90 di vino, 16 per due bottiglie di acqua, caffè e coperto), un importo adeguato valutato tutto l’insieme. Soddisfatti? Insomma… Mia moglie vuole dargli una seconda possibilità, optando, però, per la carta e sperando in un servizio più rapido ed in una minore “pressione” lato vini. Vedremo quando capiterà l’occasione… Da provare? Si. Vale il viaggio? No, però se siete vicini o passate da lì, fermatevi pure tranquillamente, perché, comunque, ne vale la pena, ma prendetevela comoda…

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