Osteria del Sass In Besozzo

12/11/2024: un posticino accogliente e dal clima informale che stride con i contrasti - alcune volte troppo - marcati imposti dal vigente "fine dining". la qualità delle materie prime e la padronanza delle tecniche di preparazione è indubbia. i locali sono piccoli, ma puliti e accoglienti. il rapporto qualità/prezzo è rispettato, per cui sarebbe ingiusto dare un voto inferiore, ma se preparassero piatti della tradizione, sarebbero stellari non solo in senso di inchino alla nota guida.

09/11/2024: Con il giusto livello di diffidenza, arrivi a Fagnano Olona pensando di aver rimandato la visita di Acquerello per non restarne deluso. L’ambiente piccolo e curato, che mantiene semplicità e lascia spazio alle naturali imperfezioni, l’eleganza non ostentata del personale di sala e infine lo chef Silvio, nella sua grossolana timidezza. La sfida è entrare in questo modo, per comprenderne la poetica e la meraviglia che vi sta dietro. I contrasti di questa tavolozza suscitano fastidio, tanto da far innamorare. La Corea è nascosta in cucina, ma i suoi profumi esplodono, così come le influenze del secondo Chef. Il lago si tuffa in un mare di tempura di calamaretti spillo, lo storione alla ferrarese è uno scherzo per gli occhi, e mima un risotto. L’intramezzo per la digestione è al rabarbaro: un whisky irlandese che del caramello ha la perversione. Chiude il bue grasso, inebria la stanza con la sua griglia di alloro e foglia di fico. Non ci sono perplessità, ma la sorpresa si un’abilità rara. Non vale solo il viaggio, ma molto di più.