15/06/2024: Si sale per una scaletta pericolante in una stanza collocata al primo piano e poco ventilata. Serata calda. L'alternativa sarebbe stata di cenare al piano terra, su scanni troppo elevati e scomodi. L'anziano viaggiatore, stanco dopo una girnata di teatro intensa, in compagnia di una simatica collega, cena in questo piccolo e raffinato ristorante, posto ai bordi di una stradina parallela al Corso principale della bella città marchigiana, arredato con un sobrio gusto modernista, basti considerare il molto nero sparso negli arredi. Il gestore dal sorriso accattivante, e dall'accento jesino doc, impasto delizioso di toscano, romano e abruzzese bene amalgamati in un suono cantilenante, ti propone l'offerta della casa. I due scelgono, lui una porzione abbondante di galletto alla diavola, piccantino e marinato al verdicchio, contornato da patate ben rosolate, lei invece fagottini di zucchine, ovvero un tris di ripieni a base di pomodoro e noci, caprino e erba cipollina con frutta secca, piatto che le richiama alla memoria la cucina di nonna. E i due piatti vengono svuotati di gusto. Poi, per dessert, entrambi optano per una torta al cioccolato fondente con ricotta e gelée di arancia. Qui, la qualità dell'offerta, eccellente nel primo caso, si abbassa e si smorza in quanto il dolce risulta non morbido, abbastanza duro da tagliare, mentre la componente arancia appare confinata in una mezza pallina anonima e molto ai margini del piatto. La stanchezza della giornata ha consigliato ai due avventori, specie all'anziano viaggiatore, di evitare i vini, forse la parte più prestigiosa del locale-enoteca.
27/05/2024: Nonostante il posto sia piccolo e un pò sacrificato, il cibo è davvero eccellente. Proposte vegetariane che non deludono. L'attesa è un pò lunga ma probabilmente fanno tutto al momento. Non è proprio economicissimo, ma la qualità è alta. Naturalmente ottimo anche il vino. I fagottini di zucchine, le polpette vegetariane e il tagliere di formaggi sono super.
Consigliatissimo