Posto veramente di altra epoca: consigliati da autoctoni abbiamo dormito qui due notti e cenato ottimamente! Le stanze vintage ma pulitissime e ben curate, con buoni materassi e bagni ristrutturati sono accoglienti.
Il gestore, Aldo, nonostante l'aspetto un po' burbero da Peppone è in realtà un cuore d'oro che dispensa sentenze e aforismi di varia natura: dietro la sua storica griglia è il re per cui la "carne è il contorno" e via dunque con le paste ripiene (cappelletti in brodo di cappone, tortelli alla zucca, verdi, ai funghi) fatti rigorosamente in casa dalla moglie e poi si parte con il menù fisso a prezzo veramente stracciato (€ 45,00).
Costine, salsicce, indivia, melanzane di Ragusa, polenta con aglio, patate cotte sotto la cenere, pere e croste di formaggio. Dolci fantastici (freschissime torte della moglie) che si ripetono anche a colazione, buon lambrusco della Formica.
Ormai posti così, al tempo d'oggi, vanno a scomparire, consiglio di andarci finchè è ancora in attività!
Il ristorante è fermo nel tempo e il menù è fisso. In questo periodo è possibile scegliere tra cappelletti, ravioli di zucca e tagliatelle a seguire la grigliata di carne con costine e salcicce, polenta con lardo di Langhirano e aglio di Sulmona, verdure alla griglia, patate con burro, Parmigiano con pere, tutto alla griglia, dolce semifreddo, vino e acqua. Conto medio - alto. I primi sono buoni mentre la carne è risultata gradevole ma un po dura forse perchè è riscaldata alla griglia e non cotta al momento (forse). Il proprietario un po troppo presente al tavolo, comunque ci tornerei volentieri.