Il posto è bello e il dehors di questa rusticissima trattoriola nella bella stagione ha proprio un affaccio su lago con la sua quiete: questo è un bonus, per cui la volta scorsa avevo dato una palla in più! Oggi invece siamo stati dentro, in un ambiente un po' caotico che evoca uno chalet montano, con un servizio pronto e cortese, qui c'è una cucina tipica romanesca, un po' del tipo "'gnorante", con porzioni generose, e i vini della casa - montepulciano d'Abruzzo o pecorino - sono imbottigliati da una cantina dei Castelli Romani. Mediocre la trippa con sola salsa di pomodoro, un po' meglio la coratella piuttosto "incipollata", gnocchi con nella salsa le spuntature di maiale, bene le fettuccine ai carciofi, guanciale e pecorino. Primi generosi a 12€, carni alla brace, e finalmente con un menù non più "cantato" ma leggibile su foglio plastificato, dunque conto non più a sorpresa, come in passato.