Il locale è un tipico punto di ristoro su strada camionabile dell'Appennino, con ampio parcheggio e allestimento spartano della sala.
Ma Tonino e la famiglia, che da oltre trent'anni posseggono e gestiscono questa trattoria sono splendidi esempi di schietta capacità di mantenere in vita la tradizionale cucina teramana,. in quella terra d'Abruzzo – crogiolo di innumerevoli genti (dai Vestini che hanno inventato gli arrosticini, ai Peligni, ai Marsi, ai Frentani, ai Sangri ecc. ecc. – considerata la capitale della gastronomia mondiale dell'Occidente, in quanto sede della scuola dei cuochi più antica del globo: quello che a Villa Santa Maria (dove nacque San Francesco Caracciolo, il patrono dei cuochi) oggi ha assunto la denominazione di Istituto alberghiero "Giovanni Marchitelli". E' da questa scuola che dal '500 si displomano e vanno a servizio presso le famiglie nobiliari europee.
Ebbene, al Gran Sasso con i miei amici e il Sindaco di Basciano abbiamo gustato una lonza artigianale, la "chitarrina con le pallottine", gli gnocchi al ragù, una notevole pecora arrosto, verdure saltate, il tutto innaffiato da un ottimo Montepulciano d'Abruzzo, dall'evidente sentore di marasca e, per finire, una magnifica pizza dolce tradizionale. Tutto perfettamente preparato con ingredienti di qualità. Tant'è che nonostante la generosità delle porzioni e i 250 chilometri del successivo viaggio, la digestione è stata perfetta, come peraltro capitava già nel XII secolo a Federico Barbarossa, che pur avendo problemi di fegato, le cronache riportano che in Abruzzo mangiava bene e digeriva splendidamente.
Bravo Tonino! Quando capiterò di nuovo da quelle parti, saprò dove rifocillarmi con gusto, armoniosi abbinamenti e successione di sapori, rinnovando il piacere di sapienti preparazioni con secoli di storia.
Vito_Umberto
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08 Ottobre 2023
10,0