10/12/2024: Tornato dopo anni, precisamente quando la sede era ancora a Monopoli presso Masseria La Spina, questa volta nella sede di Putignano.
Qualche perplessità da me espressa in passato è stata completamente cancellata in questa occasione, in occasione della quale penso di poter dire che la Stella Michelin gli stia stretta.
Bel locale in zona appena defilata dal cuore di Putignano e facile da raggiungere. Ottima accoglienza priva delle sbavature del passato, atmosfera rilassante.
Menù ovviamente nuovo rispetto alla mia precedente esperienza ma con una serie di "effetto WOW!" ad ogni portata che mi fa dire quanto sopra , circa una sola stella.
Sembrerà blasfemo ma... Ricordo con maggior piacere la cena da Angelo Sabatelli che quella di un paio di mesi dopo al mitico "Le Calandre" , 3 stelle a Rubano.
Il costo degli stellati non va discusso: c'è tanta ricerca e lavoro dietro ogni minimo dettaglio nel piatto che giustifica la spesa.
Noi abbiamo optato per la degustazione 9 portate e abbiamo anche apprezzato la flessibilità, non scontata, di sstituirci il dolce con una portata dal menù.
Poco oltre 500€ in due con degustazione di accompagnamento vini ad ogni portata, ben spesi.
Grandissimo, a mio parere, il salto triplo di qualità a parità di stella di anni prima.
16/11/2024: Sabato sera a cena, in famiglia. L’accoglienza è stata familiare. La restaurant manager Laura Giannuzzi (moglie dello chef), gentilissima, ci ha fatto accomodare al tavolo vicino al caminetto (plus!) e, alternativamente al maître-sommelier Daniele (figlio dello chef), ci ha seguito per tutta la serata illustrando, con dovizia di particolari, le varie pietanze e preparazioni. Interessanti le amuse bouches, fra le quali ricordiamo per gusto “Cestino con spigole” e “Crostino con tre salse”. Da Sabatelli la mise en place prevede un tavolo senza tovaglia (sic!), la signora Laura ci ha spiegato i motivi e le vicissitudini che hanno portato lo chef a fare questa scelta. Vengono proposti due percorsi degustazione: uno di 8 portate (I Classici) al prezzo di 150 € e uno di 9 (Emozioni Extra-territoriali) al prezzo di 190 €. C’è anche la Carta, dalla quale scegliere liberamente (plus!). Abbiamo ordinato dalla Carta. Come antipasto abbiamo scelto “Barbabietola in crosta di sale, cassis, ricotta forte”, davvero buono, bilanciato ed esteticamente impeccabile. Dei primi, escludendo il mitico buonissimo signature dish “Orecchietta al ragù +30, fonduta di canestrato” che va obbligatoriamente assaggiato, ci è piaciuto “Crespella di ricotta e basilico, battuto di pomodoro”, piatto retrò ma eccellente così come “Cavatelli ai frutti di mare, cicoria appena piccante, purea di fave” di cui abbiamo anche apprezzato il dressage più contemporaneo rispetto al passato. Passando ai secondi: “Spigola, crosta di limone, leggera arrabbiata, emulsione di agrumi” gioca molto sui toni acido-agri; “Bavetta di manzo, miso di mandorla, tartufo, acciughe” è tecnicamente perfetto, molto buono; “Piccione arrosto, crema di senape in grani, alloro, ibisco” si presenta con un petto eccellente, per intensità delle carni, cottura e preparazione, rimangono sottotono la coscia e il filetto, buono il brodo. Non è previsto il predessert (sic!). I dessert, tutti eccellenti, meritano i riconoscimenti ricevuti: sebbene non tutti prettamente “dolci” nel senso classico, sono preparazioni raffinate che presentano all’ospite dei piatti dove è difficile non apprezzare lo studio che c’è dietro: “Pesca arrosto …”, “Pampanella, carota, pasta reale, olio di fico”, “Datteri, vin cotto di fichi, ricotta”. Tutti presentano variazioni di tecniche di cottura/lavorazione di alto livello, senza per questo inficiare il gusto e la cosiddetta “piacevolezza”. Infine lo chef ci omaggia anche del famoso dessert “Bon bon di cioccolato, lampascioni canditi, liquore al carciofo” che, come sapientemente descritto dalla sig.ra Laura, può essere considerato un dolce-amaro, un dessert digestivo (plus!) che il figlio Daniele, sfoderando conoscenze anche di mixology, ha accompagnato con un cocktail azzeccatissimo “Cinar Spritz sbagliato” … finale col botto (plus!). Visita alla prestigiosa cantina, con dettagliata spiegazione della sua storia e di come è concepita e suddivisa. Chiacchiere e saluti finali. Conto piacevolmente inferiore a quanto atteso e per quanto offerto.
Angelo Sabatelli è uno chef di scuola e di cuore: un maestro! Forse oggi è tempo di un leggero rinnovo dei piatti (esclusi i dessert) e della mise en place (leggi tovaglia e cristalli), in modo tale che, così come in sala l’introduzione, nel servizio, del figlio Daniele ha dato quel tocco di leggiadria e glamour che forse stava scemando, si possa raggiungere quei rossi traguardi che il ristorante merita e a cui, immaginiamo, aspira. Auguri!