14/08/2024: Torniamo dopo lustri all’albergo diffuso. Ci aspettiamo la gradevolissima location dei ricordi e di sfamarci (per comodità) nel ristorante che nei ricordi è meno luminoso, senza infamia e senza lode.
Ohibò
Ovviamente il borgo accarezza i ricordi ma il ristorante è una bellissima sorpresa.
Un menù rispettoso del territorio, una cucina rispettosa degli ingredienti, una lista dei vini attenta ai vitigni autoctoni e aperta al biologico.
Abbiamo azzannato principalmente carne e salumi. Eravamo con una nipotina celiaca e anche disponibilità, attenzione e varietà per il gluten free è stata più che soddisfacente (per la cronaca, anche per la colazione del mattino, sempre da loro, non solo le solite confezioncine schär -anche- ma una scelta vera con preparazioni casalinghe).
In poche parole un ristorante che ha una sua anima, un’anima per altro bella, che vive di luce propria ma che ben illumina l’esperienza dell’albergo diffuso. Una ragione in più per tornare.
Aggiungo. Se come noi stai rientrando dalla lontana Puglia, con due nipoti, per spezzare il viaggio e quindi non hai tantissimo tempo per il territorio…la loro bottega ti presenta vino, olio, salumi, formaggi, pasta e quant’altro. Un modo per sedare la bulimia da acquisti di prodotti del territorio pur avendo poco tempo.
05/05/2024: Albergo diffuso e ristorante ottocentesco fanno di questo borgo una piacevole e inaspettata sorpresa.
Essere andati a pranzo il 1 Maggio e trovare disponibilità appena mezz’ora prima significa anche aver avuto fortuna.
Il servizio è professionale, l’attesa si giustifica con la
giornata ‘molto’ festiva.
Buonissimi i piatti differenziati anche con scelte fra carne e pesce , sublime la zuppa inglese.
L’abbondanza delle portate includono, richiedendola, una utilissima Doggy Bag.