Locale pulito e luminoso, con cucina a vista e personale estremamente gentile e disponibile a spiegare nel dettaglio i piatti.
Il menù è vario ma non infinito, questo secondo me è garanzia di cura e freschezza (pochi ma buoni). Degno di nota che per ogni portata ci sia un'opzione vegana; per i non vegani che ci tengono comunque a mangiare prodotti animali di origine non intensiva, ci sono carni e formaggi a km zero.
I piatti sono fantasiosi ma non pretenziosi, hanno un profumo delizioso e un gusto pieno e sono serviti in porzioni generose a un prezzo onesto in rapporto alla qualità.
Si trovano ovviamente anche i classici della tradizione locale, come per esempio una memorabile zuppetta di fagioli di Lamon e cipolle che si scioglie in bocca.
Le paste sono fatte con farine particolari (personalmente ho provato le lasagne con farina di canapa) e i sughi di verdure sono ricchi e colorati, si percepisce chiaramente che sono salutari e genuini e che valorizzano verdure, fiori e funghi del posto.
Qui è tutto buono e distante anni luce dai sapori piatti e artificiosi dei cibi industriali, qualsiasi piatto ordinerete resterete soddisfatti; cito però in modo particolare un dolce che mi ha colpita moltissimo, la meringa di acquafaba fatta con l'acqua di cottura dei fagioli al posto dell'albume... incredibile!
Giulia C
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02 Gennaio 2025
10,0
Lui, Daniele, giovanissimo e già molto capace, è in cucina, e lo vedi bene attraverso una vetrata mentre compone come se dirigesse un’orchestra; lei, Alessandra, altrettanto giovane, ma esperta, ti guida in sala con calma e disponibilità. Sono perfettamente complementari, all’insegna della migliore cucina creativa a base di specialità del territorio. In quel di Lamon, la patria riconosciuta del fagiolo, hanno organizzato l’Agristube che, al di là della rustica semplicità che contraddistingue arredi e accoglienza, significa soprattutto garanzia di piatti gustosi e dotati di un pizzico di originalità, mai a discapito della sostanza. Imperdibili, tanto per citare, i cannoli con ripieno di zucca, dove contenente (cotto, ma non “tostato”) e contenuto sono perfettamente armonizzati. Gnocchi e pasta sono di produzione propria. Tanto per dire: ottime tagliatelle al sugo di lepre, dove anche le uova dell’impasto si sentono, eccome, per un risultato a prova di palati esigenti. Tra i secondi, l’arrosto di coniglio supera un test non facilissimo. Non troppe, comunque, le voci nel menù che cambia con la stagionalità. La carta dei vini supera le 150 etichette nazionali, con assoluta prevalenza per i produttori locali (da provare, ad esempio, il “Pavana” rosato in purezza dell’Azienda Polesana di Feltre), ma comprende significative escursioni internazionali. Servizio anche a bicchiere. Prezzi corretti. Opportunità di acquisto di prodotti locali.
Ferruccio Repetti
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31 Ottobre 2024
8,0