22/06/2024: Non scambiate il titolo con una frettolosa recensione di un gastronauta dell’ultima ora.
La fine del mondo è un riferimento al punto in cui siamo arrivati oggi: fine delle tradizioni, dei valori, del piacere di scoprire le cose.
Ebbene, a distanza di un anno torniamo da Yole. Non ci andiamo per caso, scegliamo con una profonda consapevolezza: sappiamo cosa ci aspetta. O meglio, crediamo di saperlo! Più o meno come gli abitanti del nostro tempo, pensiamo di sapere. Crediamo di aver capito.
Abbiamo un briciolo di arroganza nel pensare di essere scesi un po’ più nel profondo facendo questa scelta: un po’ ci distinguiamo dagli altri.
Ancora una volta ci sbagliamo! Fin dal primo antipasto avvertiamo che, nonostante le premesse, siamo ben lontani dall’aver capito dove si può arrivare quando si parla di cuore, passione, determinazione, fierezza per la propria terra e infine Cucina (in maiuscolo). Come lo studente sveglio, però, ci mettiamo al passo alla svelta. Piatto dopo piatto facciamo il nostro viaggio: quello dei viaggiatori che non vogliono ostentare di essere andati da qualche parte ma quello di coloro che hanno condiviso uno stile di vita, oltre alla cucina. Momento dopo momento, piatto dopo piatto, sarebbe stato lecito lanciare un urlo di gioia! Invece, più saggiamente, è stato meglio ascoltare i mugugni di approvazione di ciascuno di noi, il silenzio che calava dietro ogni assaggio, le espressioni goderecce di chi entra in una dimensione diversa. Chiudere gli occhi e pensare: forse è meglio fermarsi, non fare alcun passo avanti verso un progresso che vuole snaturare ogni cosa ma voltarsi indietro. Percorrere il tempo a ritroso, cogliere ogni istante della storia che ha costruito questa terra. Non avere paura di tornare alle origini, scevre di social e apparenze, immergersi in ricette che risuonano di autorevolezza, di semplicità e genuinità contro elaborazione, presunzione, fretta, progresso e denaro. Da Yole puoi dire di aver toccato il cielo con un dito! Il motivo è facilmente riscontrabile nella cultura che sta dietro ogni piatto, nella passione che viene messa nella preparazione, nel rispetto per le tradizioni, la materia prima, la sapienza degli anziani, il territorio, il bel tempo passato che riscopri quando assaggi. Abbiamo scelto il menù di pesce stavolta.
Buona fu la prima, con il menù di carne, ma inarrivabile è stata la seconda!
Quindi, prima di credere di essere giunti alla fine del programma, fate un salto da Yole. Capirete che il programma che pensavate concluso era solo la prima pagina. Il libro da leggere ce lo avete davanti proprio lì, nel momento in cui state mangiando.
E’ come una poesia, quella che ha versi che ti accarezzano, ti cullano e ti donano la pace che cerchi ogni giorno.
Se avete prestato attenzione nel leggere, vedrete anche voi che i cinque pallini che abbiamo dato debordano dai loro confini.
18/06/2024: Prima volta in un home restaurant dove la proprietaria Iole ci ha accolto e fatto accomodare nel giardino di casa.
Piatti tradizionali salentini raccontati con entusiasmo e gustati con altrettanto entusiasmo.
Tutto ottimo con materie prime semplici e genuine.
Consigliato per chi ama la cucina buona e gustosa