Going to Bassano means literally entering his home. The dishes are simple, typical of the local peasant culture, but no less tasty. If you are looking for a restaurant to eat pasta this is not the place, but if you want to savor and discover the dishes "of the past" this is the right place instead. Bassano will tell you about the dishes with the enthusiasm of someone who viscerally knows the cuisine he does, exudes passion to the point of almost seeming "arrogant" for how much passion he puts into it. Highly recommended for an authentic experience of traditional cuisine, in the noblest sense.
Luca Cardisperi
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22 Ottobre 2024
10,0
Place to be protected but only for lovers of the genre
Paolo Zadra
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16 Ottobre 2024
10,0
Proud to know and frequent a place like this!
sine sole Sileo
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23 Settembre 2024
10,0
Everything TOP Including the owner.
Ernesto Rossini
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19 Settembre 2024
10,0
We have been to Bassano several times, including for our wedding lunch. And even today with friends. For us Bassano and his wife are always a guarantee, an oasis of taste where everything is homemade, with passion and skill. A cuisine that enhances local products, offering a unique and above all good culinary experience.
LA
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15 Settembre 2024
10,0
Ieri abbiamo voluto festeggiare il compleanno, così lunedì abbiamo prenotato un tavolo ..da Bassano a Madignano. Da tempo volevamo concederci questa esperienza, più occasione di questa! Ci ha accolti Bassano, ci ha condotti in giardino dove era preparato il nostro tavolo e dopo poco eravamo già calati nel suo mondo di ristorazione. Ci ha portato il menù scritto a mano, ha ascoltato cosa desideravamo o pensavamo di mangiare e poi via.....Ogni portata per noi ha rappresentato un tuffo, un salto indietro nella memoria dei ricordi di cibi, di sapori, di cotture, proprie dell'età fanciullesca/adolescenziale, mondo poi sopraffatto dalla cultura dilagante del cibo nuovo, moderno, veloce, sempre più fast e sempre meno food. .... Incominciamo allora.
Un salame di puro suino che si scioglieva in bocca con poche cipolline, fatte dalla sig.ra Mariella, non comperate,anche se nella migliore azienda, ma fatte a mano e le senti quando le tagli, e le senti quando le assaggi che sono vere cipolline fatte con sapienza e non acquistate.
Poi una porzione di insalata di gallina alla Stefani ( con gallina lessata,uva e fichi caramellati,una mescola di note dolce,asprine, profumate in successione) ed un'insalata di nervetti tiepidi con cipollotto (nervetti veri, fatte lessare le ginocchia,e io so bene come si fanno, poi staccati dall'osso, e tiepidi affettati,"mostosi" in bocca..)
Fin qui nulla da dire, ero tornata bambina quando lo zio Luigi ci portava in regalo il Salame, quello vero, dei loro maiali, fatto in Cascina a Corte Madama..
Il primo: sua maestà "il tortello cremasco", pasta matta non troppo sottile e le 5 pieghe che racchiudono una squisitezza di ripieno fatto di aromi dolci, sapidità, speziati unici che solo il tortello cremasco regala, accomodati su un letto di burro, mi spiace per loro, è stato "scarpettato" per bene.
Ci stava ancora qualcosa...il Salva. Una porzione con le tighe ed una senza, così con un po di pepe,ed olio calabrese,pungente e profumato. Adoriamo il Salva e questo era stagionato come non si trova generalmente in commercio..Dolce?...Si....gelato alla crema antica ...ci puoi lasciare il cuore in quel gelato. Caffè della moka del Costarica, uno con grappa e poi il barattolo delle sorprese, quello in cui tutti noi da piccoli sognavano di metter le mani...il barattolo del paese dei balocchi. Credo senza dubbio che abbiamo pagato il giusto per quello che volevamo mangiare ed abbiamo trovato veramente quello che lui, Bassano, ci diceva e comunque la qualità, il lavoro, la professionalità, la coerenza si pagano come giusto riconoscimento. Non si può credere che quel che si mangia da Bassano si mangi ovunque, che si trovi al supermercato...
annalovatti
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04 Settembre 2024
10,0
Dopo trent’anni di tortellate agostane e un post covid alla ricerca di tavole oltre la piazza (per via dell’età mica del covid, non fraintendetemi) si arriva alla trattoria bassano. Ci si arriva perché si ha ancora il vizio della lettura e della ricerca, non tramite influencer (vivaddio) o conoscenze (arriviamo da un’ottantina di chilometri).
Una bella fortuna, un bel colpo di chiulo.
Per prima cosa si prenota e si chiedono i tortelli. Ce li fanno e sostanzialmente e prevedibilmente aprono per noi (13 agosto, la mezza, quaranta gradi). Chapeau, con enunciazione del dovere del ristoratore soprattutto se hai una trattoria…doppio hurrà, encomiabile.
Ovviamente i tortelli sono corretti, entusiasmanti e meritevoli del chilometraggio sopportato (si, quelli di tua mamma avevano un non so che di unico. Ma tua mamma non c’è più o non me li prepara quindi, citu). Anzi, ti chiedi perché non hai osato oltre la piazza già qualche annetto prima. Oltretutto tu i tortelli cremaschi li avevi scoperti fine settanta-primissimi ottanta del secolo scorso alle feste dell’unità (mon dieu, sempre a ferragosto, un altro mondo) di rubiano con credera, ne hai sprecato di tempo…
Ma
Vitello tonnato, celebrato quindi provato, che fa onore alle celebrazioni a lui dedicate. Le verdure “alla moda degli antipasti alla piemontese” (non mi ricordo con che nome sono in menù) non fanno rimpiangere le titolate tavole del Monferrato e della provincia granda.
Pensiero laterale. Menù amanuense, semplice assolvimento di un obbligo. in realtà il menù è il bassano, le sue parole, la sua vita da ristoratore, le sue manie, i suoi difetti ed i suoi pregi. Insomma il menù é l’affabulazione del cuoco, e ovviamente i tortelli sono tortelli e non Pasta matta tirata e pinzata a mano con ripieno come da disciplinare dell’ordine del tortello cremasco, linea dei cinque pizzichi, con burro da affioramento della cascina soprana di sotto con latte della mucca liolà al sesto anno di attività e nel pieno della propria maturità, sale maldom importato da spalloni locali sull’antica via del sale. Tortelli punto. Sia lode.
Non dico del salame, un capolavoro, perché tutti avete un maiale brado in cantina (brado…?) e quindi non so cosa mi perdo.
La moka con scelta della mono provenienza mi sembra un estro stilosissimo.
Ma io amo i locali con moka, che non so perché ma L’Espresso dei ristoranti è sempre da evitare, è un rovina pasto, annulla i ricordi, annienta i sapori buoni.
Volevo tacerlo ma non já fó. L’amuse bouche (sorrido anch’io e mi scuso per il lessico) è una gentilezza meritoria ed indovinata.
Il bicchierino ghiacciato di succo di pomodori cuore di bue dell’orto, un ammiccamento all’aperitivo antico e molto fané del succo di pomodoro condito con olio, ristora piacevolmente visti i quaranta gradi e riempie il palato di un gusto antico e vero.
State tranquilli che bisogna tornare.
Carlo
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14 Agosto 2024
10,0
Oh my, when you just drive and then come across this place…. The owner has been here for 31 years. Let him surprise you with traditional food: the cooked ham and amazing salami, to die for grana padano cheese and the meat tartare… heaven! The vegetables from the garden and the ravioli con portulaca 🤩
Go there and treat yourselves
Tom van Eijk Kliniek Laren
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29 Luglio 2024
10,0
Tortelli from Crema at the top of the category, for pasta, filling and seasoning. Domestic trattoria, all fresh dishes. Excellent snails, head and fifth quarter well enhanced.
Andrea Filippo Alpi
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25 Giugno 2024
6,0