Nelle cene di fine anno, di solito, si mangia male. Ogni volta, purtroppo, è sempre la stessa storia e quando ho prenotato il cenone in questo ristorante ero quasi rassegnato. Con grande sorpresa, però, mi sono dovuto ricredere. Per capire che sbagliavo mi è bastato annusare il profumo dei paccheri con lo scorfano che, con degli ottimi cappellacci con noci e fonduta di parmigiano, hanno inaugurato il cenone: il personale che li ha serviti, attraversando la grande e bellissima sala ricavata in un antico frantoio ipogeo, ha lasciato nell'aria un'inebriante odore di pesce che prometteva solo cose buone. I paccheri, infatti, erano buonissimi! Dopo sono state servite tutte le altre portate, che non hanno lasciato spazio alla delusone, come temevo all'inizio. Tutto buono, insomma. Al buon cibo si è aggiunta un'organizzazione impeccabile. Il servizio è stato puntuale e contraddistinto da una graditissima nota di gentilezza nell'atteggiamento di tutto il personale. L'atmosfera festosa creata dalla musica dal vivo, poi, ha rallegrato una riuscitissima serata. Non è mancata un'apprezzata esibizione al microfono di Giuseppe, l'istrionico padrone di casa, che ha cantato con grande competenza un paio di canzoni senza sbagliare una nota. Complimenti!