Conosciamo bene questo rifugio e, ovviamente, il percorso per arrivarci. Noi siamo sempre saliti dal versante della Val di Fiemme. Consigliamo di utilizzare la telecabina Predazzo-Gardonè, poi la seggiovia Gardonè-Passo Feudo, raggiungendo così quota 2200 metri circa. Di qui ci s'incammina per il sentiero CAI 516, non difficile ma un po' faticoso perché abbastanza ripido e con un buon tratto tra pietre e sfasciumi. Mediamente occorrono 1½-2 ore, a secondo del passo e delle soste. Il rifugio è situato a 2671 metri d'altezza in posizione molto panoramica. Poco più oltre c'è il caratteristico obelisco roccioso, la cui pendenza gli è valso il nome di Torre di Pisa. L'ambiente grandioso e il panorama molto vasto e spettacolare ripagano ampiamente della fatica.
Non meno "ripagante" si rivela il rifugio, peraltro rinnovato di recente, davvero accogliente e con una piacevole atmosfera di cordialità creata dai gestori. Buoni i gustosi piatti della cucina tipica locale - ottimi i diversi tipi di canederli e la polenta con gulasch o variamente accompagnata - come pure i taglieri di salumi e formaggi.
Ovviamente nei fine settimana e in alta stagione la struttura è molto frequentata - come le altre, del resto - e conviene dunque raggiungerla per tempo.
È altresì opportuno informarsi preventivamente sullo stato dei sentieri, mentre è tassativo affrontare il cammino con meteo favorevole, abbigliamento adeguato e calzature da montagna.
Per i forti camminatori c'è naturalmente la possibilità di compiere l'intero tragitto a piedi partendo dal fondovalle (sentieri CAI 504-516), ma in tal caso bisogna essere davvero molto allenati e in grado di superare il notevole dislivello.
Dopo una salita impegnativa ci siamo premiati con due piatti tipici veramente buoni. Menzione d’onore ai canederli, tra i più buoni mai mangiati. Anche polenta, salsiccia e funghi non hanno hanno deluso le aspettative. Il panorama ovviamente è Fantastico e questo è un bonus impagabile.