Pizzeria Il Golfo In Napoli

1,9

Basado en 1.076 opiniones encontradas en 3 webs


0.9
2.0
1.3
1.4

tend

1.339
Di 3.328
in Napoli

Gestione recensioni

Even with the language against them, they serve kindly, the food, dessert and coffee are very delicious.
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in Google
.
15 Marzo 2024
10,0

Ristoranti simili a Napoli

2,0
926
Recensioni

Ciao Toto

10/10/2023: I nostri amici ci avevano narrato di questo ristorante, famoso al punto da essere addirittura oggetto di puntata ad AlmaTv. Appena arrivati abbiamo potuto osservare nel dettaglio il "Ciao Totò", una facciata che era piena di storia, così vecchia che le insegne quasi crollavano a terra ed il menù esposto all'esterno, dal color giallo piscio, ci presentava il ricchissimo menù che lo staff offriva. Raggiunta l'entrata ci accolse il Maitre del locale, dall'eleganza superba ed inimitabile, con la sua colta barba talebana, un fisico bestiale ed una camicia zeppa di sudore a dimostrazione della sua dedizione al settore della ristorazione. Con tono garbato ed un accento simil tribalico/partenopeo ci fece entrare nella sua dimora. Essa era infestata di foto dell'attore Totò, oltre che di trofei e pagine commemorative del Napoli, una combinazione di arredi unica nel suo genere. Accanto all'uscita una non-funzionante fontana dalla fragranza di ruggine e dall'acqua talmente limpida da sembrare non esserci del tutto al suo interno. Continuando, siamo sopraggiunti alla zona ove venivano preparate con grazia e professionalità le pizze del locale, carica gestita dal pizzaiolo il quale ci salutava con tono deprimente e nevrotico, probabilmente dovuta alla concentrazione eccessiva verso il suo impiego. Nel mentre il Maitre ci portava al nostro tavolo, egli ci parlava di come tutti credettero che a fine pandemia la sua avventura sarebbe finita ma che, invece, continuava con grande successo al punto che ora si erano addirittura espansi sotto il ponte della Vesuviana. Superata la sala principale, vastissima nella sua vuotezza, egli ci fece accomodare nel ben curato giardino del ristorante il quale voleva ricreare gli iconici scenari degli scavi di Pompei a giudicare dalle diverse giostre ed arbusti abbattuti sul terreno in una visione artistica unica nel suo genere. Seduti al tavolo traballante il Maitre, il quale si presentò con il nome di "Porzio", ci diede i menù per la cena ove potemmo osservare la vastissima scelta culinaria che ci veniva proposta, tutta rigorosamente chilometro zero, zero poiché proveniente dalla cella frigorifera della cucina. Indecisi sul cosa prendere a causa di una cosa ampia scelta di prelibanze locali, optammo per una classica pizza Margherita accompagnata da una bottiglia di Coca-Cola. Presa l'ordinazione, il carissimo Porzio ci saluto e si avviò per portare la comanda al talentuoso pizzaiolo. Nel mentre s'incamminava lo sentimmo parlare con un certo "O'Zì" al telefono, accusandolo di avergli portato seccia, tutto ciò con un tono cantilenante. Comunque, dopo qualche minuto ci vennero portate le bibite accompagnate da bicchieri rigorosamente decorati con una mortifera fettina di un frutto dal Maitre chiamata "limone", probabilmente una variante meno colorita del classico limone sorrentino a noi noto. Dopodiché ebbe inizio, a nostro umile giudizio, una lunga ed attenta preparazione della nostra ordinazione data l'immensa epopea, equiparabile in durata alla morte termica dell'universo, che fu richiesta per esserci servita al tavolo. La pietanza, presentata dal Maitre Porzio, superava ogni nostra aspettativa grazie alla creatività e simbolismo che il pizzaiolo vi aveva dedicato. La pizza, a nostro avviso, doveva essere una rappresentazione delle coste della penisola, le spiagge come la crosta nero immigrato del Mali e il mare come la vasta quantità di olio presente al di sopra delle varie fette. Servito il piatto, talmente superbo che l'elegante Porzio ci tenne a metterlo in faccia mia per farmi degustare olfattivamente questa meraviglia del creato, avemmo finalmente occasione di assaggiarlo. Un esplosione di sapori indescrivibili, troppo complicati da spiegare, ci lascio il segno in tutti i sensi al punto tale che ci dovemmo recare ai bagni, grandi quanto un tunnel dei Vietcong, per evitare di rimanerne dipendenti dal suo gusto prelibato. Terminata la cena, arrivò il momento del pagamento ed il caro Porzio fu talmente commosso dalle nostre esaltazioni che non ci fece neanche pagare e ci accompagno all'uscita ove noi, più che soddisfatti della nostra esperienza, corremmo via dal locale, impazienti di poter narrare ai nostri amici di questo magico posto. Venite al Ciao Totò, ove vige rigore e precisione, serietà e gentilezza, eleganza e buon modo. Sarà una serata unica, ve lo assicuro dal profondo del mio cuore.
2,0
926
Recensioni

Ciao Toto

10/10/2023: I nostri amici ci avevano narrato di questo ristorante, famoso al punto da essere addirittura oggetto di puntata ad AlmaTv. Appena arrivati abbiamo potuto osservare nel dettaglio il "Ciao Totò", una facciata che era piena di storia, così vecchia che le insegne quasi crollavano a terra ed il menù esposto all'esterno, dal color giallo piscio, ci presentava il ricchissimo menù che lo staff offriva. Raggiunta l'entrata ci accolse il Maitre del locale, dall'eleganza superba ed inimitabile, con la sua colta barba talebana, un fisico bestiale ed una camicia zeppa di sudore a dimostrazione della sua dedizione al settore della ristorazione. Con tono garbato ed un accento simil tribalico/partenopeo ci fece entrare nella sua dimora. Essa era infestata di foto dell'attore Totò, oltre che di trofei e pagine commemorative del Napoli, una combinazione di arredi unica nel suo genere. Accanto all'uscita una non-funzionante fontana dalla fragranza di ruggine e dall'acqua talmente limpida da sembrare non esserci del tutto al suo interno. Continuando, siamo sopraggiunti alla zona ove venivano preparate con grazia e professionalità le pizze del locale, carica gestita dal pizzaiolo il quale ci salutava con tono deprimente e nevrotico, probabilmente dovuta alla concentrazione eccessiva verso il suo impiego. Nel mentre il Maitre ci portava al nostro tavolo, egli ci parlava di come tutti credettero che a fine pandemia la sua avventura sarebbe finita ma che, invece, continuava con grande successo al punto che ora si erano addirittura espansi sotto il ponte della Vesuviana. Superata la sala principale, vastissima nella sua vuotezza, egli ci fece accomodare nel ben curato giardino del ristorante il quale voleva ricreare gli iconici scenari degli scavi di Pompei a giudicare dalle diverse giostre ed arbusti abbattuti sul terreno in una visione artistica unica nel suo genere. Seduti al tavolo traballante il Maitre, il quale si presentò con il nome di "Porzio", ci diede i menù per la cena ove potemmo osservare la vastissima scelta culinaria che ci veniva proposta, tutta rigorosamente chilometro zero, zero poiché proveniente dalla cella frigorifera della cucina. Indecisi sul cosa prendere a causa di una cosa ampia scelta di prelibanze locali, optammo per una classica pizza Margherita accompagnata da una bottiglia di Coca-Cola. Presa l'ordinazione, il carissimo Porzio ci saluto e si avviò per portare la comanda al talentuoso pizzaiolo. Nel mentre s'incamminava lo sentimmo parlare con un certo "O'Zì" al telefono, accusandolo di avergli portato seccia, tutto ciò con un tono cantilenante. Comunque, dopo qualche minuto ci vennero portate le bibite accompagnate da bicchieri rigorosamente decorati con una mortifera fettina di un frutto dal Maitre chiamata "limone", probabilmente una variante meno colorita del classico limone sorrentino a noi noto. Dopodiché ebbe inizio, a nostro umile giudizio, una lunga ed attenta preparazione della nostra ordinazione data l'immensa epopea, equiparabile in durata alla morte termica dell'universo, che fu richiesta per esserci servita al tavolo. La pietanza, presentata dal Maitre Porzio, superava ogni nostra aspettativa grazie alla creatività e simbolismo che il pizzaiolo vi aveva dedicato. La pizza, a nostro avviso, doveva essere una rappresentazione delle coste della penisola, le spiagge come la crosta nero immigrato del Mali e il mare come la vasta quantità di olio presente al di sopra delle varie fette. Servito il piatto, talmente superbo che l'elegante Porzio ci tenne a metterlo in faccia mia per farmi degustare olfattivamente questa meraviglia del creato, avemmo finalmente occasione di assaggiarlo. Un esplosione di sapori indescrivibili, troppo complicati da spiegare, ci lascio il segno in tutti i sensi al punto tale che ci dovemmo recare ai bagni, grandi quanto un tunnel dei Vietcong, per evitare di rimanerne dipendenti dal suo gusto prelibato. Terminata la cena, arrivò il momento del pagamento ed il caro Porzio fu talmente commosso dalle nostre esaltazioni che non ci fece neanche pagare e ci accompagno all'uscita ove noi, più che soddisfatti della nostra esperienza, corremmo via dal locale, impazienti di poter narrare ai nostri amici di questo magico posto. Venite al Ciao Totò, ove vige rigore e precisione, serietà e gentilezza, eleganza e buon modo. Sarà una serata unica, ve lo assicuro dal profondo del mio cuore.

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