Di passaggio a Tromello, abbiamo creduto di capire che questo fosse il luogo più qualificato dove consumare il pranzo. E le nostre aspettative non sono andate deluse: ogni cosa che abbiamo gustato è stata impeccabile.
Il ristorante proclama senza remore la sua eterogeneità rispetto alla cucina locale: i patti sono chiari, e l’amicizia dunque può essere lunga.
E noi siamo stati al gioco. Un assaggio di fiori di zucca fritti, e poi saltimbocca alla romana, con contorno di cicorie saltate, sono stati la scelta di entrambi noi, accompagnati da un calice di vino dei Castelli. Inoltre, una buonissima torta alla ricotta.
Unica concessione al “locale”, una birra Menabrea; e inoltre l’altro dessert è stato una più neutra panna cotta.
Conto nella media dell’area per cibo di questa qualità, di 85 euro per due.
Pranzo di sabato con la famiglia. Su consiglio siamo andati a Tromello a mangiare piatti della cucina romana. Effettivamente abbiamo gustato ottimi piatti romani, accompagnati da Bonarda di Pavia. Esperienza ottima , che ripeteremo. Unici due punti critici : la freddezza del personale di sala, educato ma molto distaccato e la bruttezza delle vetrine d’ingresso del ristorante, che non richiamano in nessun modo la cucina romana.